Sconfitta ai rigori da una Fiorentina più rodata. Eppure, l'Inter ha mostrato grande carattere e un'ottima organizzazione di gioco. Anche per questo il tecnico nerazzurro, Andrea Stramaccioni, si è mostrato soddisfatto ai microfoni nel dopo gara. "Ho visto un'Inter sicuramente cresciuta, che è venuta su uno dei campi più difficili d'Italia a fare la partita e finchè siamo rimasti in undici uomini avevamo il controllo della gara. Anche quando siamo rimasti in dieci non abbiamo perso l'attitudine ad attaccare, mentre, nei supplementari, siamo inevitabilmente calati. I ragazzi hanno fatto benissimo - continua Stramaccioni - penso che passano ritenersi soddisfatti. Non è facile venire a Firenze e giocare da padroni, soprattutto considerando tutte le assenze e gli 'acciacchi' di alcuni giocatori in campo". Poi, al 10' del secondo tempo, il rosso a Bianchetti che ha lasciato più di qualche dubbio. "La prima ammonizione è stata sancita per proteste, mentre mi rimane qualche perplessità sulla seconda. Credo che al 10' del secondo tempo, per mostrare il secondo giallo, il fallo debba essere di una certa gravità. Sarei stato davvero curioso di vedere questa gara finire alla pari, undici contro undici; con questa espulsione sono stato constretto a togliere un giocatore offensivo per mantenere l'equilibrio di squadra. La cosa che mi ha fatto più piacere - sottolinea il tecnico interista - è che l'Inter non ha mai abbassato il baricentro e ha sempre cercato di attaccare. Era difficile in 11, difficilissimo in 10. Personalmente,- non posso essere del tutto contento perché volevamo questa qualificazione, ma ai ragazzi faccio tantissimi complimenti". Ultimo commento dedicato a Raffaele Di Gennaro, tornato disponibile dopo 1 anno e 2 giorni. "Di Gennaro è un ragazzo d'oro anche fuori dal campo e il suo rientro è molto importante, che premia anche il lavoro del Dott. Combi e dello staff medico che ci hanno restituito un giocatore importante", ha conclcuso Stramaccioni.

Sezione: Giovanili / Data: Mer 30 novembre 2011 alle 22:44 / Fonte: inter.it
Autore: Alessandro Cavasinni
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