La tregua delle curve è iniziata. La Curva Nord interista, a rischio squalifica (è aperta, ma con la condizionale), ha protestato ieri contro la norma sulla discriminazione territoriale ma senza mai pronunciare quel coro contro Napoli e i napoletani che ha portato al muro contro muro con le istituzioni del calcio. Una protesta iniziata con un lungo striscione: "Il progetto è chiaro, ci volete come non saremo mai. Così, seduti ed in silenzio". E per dieci minuti i circa 8.000 posti della Nord sono sembrati quelli di un’anonima tribuna.

Il comunicato congiunto di Inter e Milan, nel quale le società si sono impegnate a modificare una norma "per certi versi discutibile", invitando i tifosi a "proteste tali da non far male alle società e alle curve stesse", è stato evidentemente recepito dalla Nord come un segnale importante da parte dei club milanesi. Visto che si è anche parlato di dividere le curve in settori, la Nord dopo qualche minuto si è auto-segmentata. "Ora però vi facciamo vedere quanto siede ridicoli con la farsa della discriminazione territoriale". A sinistra uno striscione: "Questo si può". A destra un altro: "Questo non si può". E poi via con i cori: "Milano in fiamme", "Noi non siamo milanesi", "Oh oh tu sei napoletano" e "Noi non siamo napoletani" che però non è considerato discriminatorio sia per prassi sia in base alle ultime interpretazioni date dal giudice Tosel.

Sezione: Focus / Data: Dom 27 ottobre 2013 alle 08:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandra Stefanelli / Twitter: @Alestefanelli87
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