Dodici anni di esperienza nello staff degli azzurri, un anno con Mancini in Arabia Saudita, sei mesi a Parma con Cristian Chivu, Antonio Gagliardi è diventato il vice allenatore dell’Iran. Per l'occasione l'ex docente di Coverciano è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport, dove ha parlato anche di Chivu e di Bonny.

Il ricordo più bello di una vita in Nazionale è l’Europeo? 
"Sì, Mancini è stato e continua a essere un enorme riferimento per me. Metto l’Europeo alla pari con i tre-quattro mesi vissuti lo scorso anno come vice di Chivu. A Parma si era creato qualcosa di unico, quando andavi a dormire non vedevi l’ora di tornare in ufficio”.

Tre domande obbligatorie: Chivu, Bonny, Leoni. Che cos’hanno di speciale? 
"La qualità principale di Chivu è che è una persona intelligente. Se aggiungiamo la grande carriera alle spalle, siamo già a metà strada. Di lui mi colpisce come sia un allenatore completo. Ci sono allenatori bravissimi in una cosa e con lacune in altre, lui ha gestione del gruppo, tattica, letture a partita in corso. E sa parlare ai giocatori perché è stato uno di loro. Bonny è un talento quasi unico ma va capito perché è un 10 nel corpo di un 9, quindi deve fare la seconda punta. Da esterno, si perderebbe. In pratica, gioca nella big europea che può esaltare di più le sue caratteristiche. Poi fuori dal campo è simpaticissimo, scherza, si veste elegante e qui ci vedo molto gusto francese".

E, sperando che ci sia un’Italia al Mondiale, meglio averla nel gruppo o non averla? 
"No, onestamente meglio non averla nel gruppo. Più avanti, magari…".

Sezione: Focus / Data: Gio 13 novembre 2025 alle 22:22
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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