Dopo la sentenza che obbliga Telecom Italia e l'Inter a risarcire Bobo Vieri per la vicenda dello spionaggio, sembra che la compagnia telefonica e il club nerazzurro - nonostante manchi ancora l'ufficialità - ricorreranno in appello.

Questo il commento dell'avvocato Bongiorno, determinato a far proseguire la battaglia in altri ambiti: "Utilizzeremo la sentenza per chiedere alla Federcalcio la riapertura del procedimento sportivo". In realtà in passata già vennero fatti tentativi del genere, ma le risposte erano state sempre negative. Ecco perché l'Inter, almeno da questo punto di vista, non teme ripercussioni.

"E' stata una bella vittoria, perché non è facile ottenere un risarcimento per queste cose. E' stata accertata per la prima volta la responsabilità di Inter e Telecom per il pedinamento e la raccolta di tabulati telefonici. Si tratta di una materia del tutto innovativa e non è da escludere che la sentenza possa costituire un precedente", spiega Bongiorno. Soddisfatto, ovviamente anche Vieri: "Anche lui è soddisfatto, ma vuole capire come si è arrivati alla cifra di un milione di euro", conclude l'avvocato.

In effetti le richieste ammontavano a 20 milioni, ma è stato riconosciuto soltanto il 5%. Proprio da qui, l'Inter intende costruire la sua difesa. Anche perché gli episodi contestati sono due: il pedinamento risalente al 2000-2001 e il 'dossier Tavaroli' datato 2004. Occorrerà capire se la condanna è stata emessa per entrambi o soltanto per uno dei due.

Sezione: FOCUS / Data: Mar 04 settembre 2012 alle 09:33 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Mario Garau / Twitter: @MarioGarau
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