Lo scioglimento dell'FC Jiangsu ha spinto alcuni dei componenti della squadra cinese come il preparatore atletico, Ferdinando Hippoliti, a rivolgersi alla Fifa per ottenere gli stipendi mai liquidati da Suning: "Abbiamo fatto ricorso, ma se falliscono non vedremo un euro - racconta in esclusiva a Calciomercato.it -. Abbiamo ancora due mensilità dell’anno scorso da prendere (novembre e dicembre, ndr) più il bonus per la vittoria del campionato che però non era previsto nel nostro contratto visto che nessuno se lo sarebbe immaginato. Oltre al fatto che il nostro contratto sarebbe scaduto a fine 2021: avevamo ancora un anno di contratto. Prima del ricorso alla Fifa, abbiamo mandato una lettera al club tramite il nostro avvocato, chiedendo appunto il pagamento degli arretrati entro dieci giorni. Al decimo giorno hannno pagato due stipendi, settembre e ottobre, più i premi partita. Ciò ci ha portato a pensare che lo Jiangsu avrebbe voluto andare avanti, invece al momento di saldare tutto hanno cominciato a trovare scuse, dicendo di pazientare e poi, all’improvviso, hanno chiuso tutto. Il problema non erano e non sono solo gli stipendi arretrati, bensì pure i contributi. Non li pagano da giugno e questo ci impedisce di trasferire i nostri soldi dalla Cina in Italia. Questi soldi, quindi, per ora sono rimasti in Cina". 

Hippoliti si è fatto un'idea chiara sul perché di questa crisi improvvisa del gigante di Nanchino: "A causa di investimenti probabilmente sbagliati, la famiglia Zhang ha avuto problemi di liquidità. Le banche, stufe, hanno messo pressione a Suning che a quel punto ha deciso di tagliare alcune sue attività, cominciando dal calcio. Andando con ordine: dopo la fine del campionato, c’era ancora da giocare la coppa, con ottavi, quarti, semifinale e finale, ma gli stranieri avevano già comunicato che sarebbero partiti dopo la finale del campionato e che non sarebbero rimasti per più di un altro mese per giocare la coppa; di fatto anche gli stranieri di quasi tutte le altre squadre hanno fatto così: Shanghai SIPG e Shenhua, Guangzhou Evergrande e Beijing Guan erano impegnate in Asian Champions League in quel momento e hanno mandato le seconde squadre a fare la Coppa di Cina".

Hippoliti, infine, descrive i rari incontri con il patron Jindong: "L’avrò visto quattro-cinque volte in tutto. Dopo la fantastica cena di benvenuto all’ultimo piano dell’edificio Suning, veniva un paio di volte l’anno, a 'motivarci' coi suoi discorsi lunghi invero ripetitivi, asserendo che l’obiettivo minimo era la qualificazione in Champions e la vittoria del campionato entro tre anni: abbiamo ottenuto anzitempo l’una e l’altra e lui ha chiuso tutto… Da quanto mi hanno detto a lui il calcio non piace, ma gli è servito per ampliare il suo business. Invece Steven, che ho conosciuto quando siamo arrivati al Jiangsu, nel ritiro alla Pinetina, è un appassionato". 

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Sezione: Focus / Data: Ven 26 marzo 2021 alle 17:33
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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