Federico Bonazzoli è l'unico centravanti nelle zone alte della classifica marcatori di Serie A con i suoi quattro gol. "I centrocampisti ci stanno rubando il lavoro. Mi fa piacere essere lassù, nella classifica cannonieri, con simili campioni. E sono contento di avere fatto doppietta in uno stadio dove ho giocato tanto, in maglia blucerchiata", dice oggi Bonazzoli a La Repubblica.

"Quando ero più giovane mi sono un po’ perso fra i prestiti, ma oggi dopo tanta gavetta ho trovato il mio percorso. Non ho mai mollato, oggi sono sereno, anche grazie alla mia compagna. All’inizio, quando sono uscito dalle giovanili dell’Inter, non ero pronto per reggere il peso delle aspettative altrui. Non avevo la patente e giocavo in serie A. Consigli a Camarda e Pio Esposito? Ognuno è fatto a modo suo, ma suggerirei loro di concentrarsi sull’oggi, senza guardare troppo avanti e senza dare peso eccessivo a critiche ed esaltazioni. Direi loro di amare quello che fanno, di curare i dettagli, e dedicare ogni energia per giocare il più possibile, per fare esperienza".

Bonazzoli racconta di essere ancora in contatto con alcuni ex compagni delle giovanili. "Dimarco, l’ho sentito mezz’ora fa. Quando uno dei due segna, l’altro scrive. A lui sono legatissimo, come a Michele Di Gregorio. Abbiamo lavorato bene insieme, poi loro hanno fatto meglio di me. Di amici ne ho pochi, dentro e fuori dal calcio, ma con loro ho creato rapporti strettissimi. Idoli? Nella vita non ne ho, vado per i fatti miei. Nel calcio, da piccolo era Ibra. Ci ho giocato contro un paio di volte, conservo la sua maglia del Psg. Me l’ha data dopo che li abbiamo affrontati con l’Inter". Il sogno resta "vestire la maglia della Nazionale. Ma è davvero solo un sogno, non un assillo".

Sezione: Focus / Data: Ven 31 ottobre 2025 alle 10:20
Autore: FcInterNews Redazione
vedi letture
Print