Sin dai tempi delle giovanili nerazzurre veniva paragonato a Claudio Marchisio. Per lui la gioventù è significata difendere i colori dell’Inter, con l’apice toccato con la conquista della Coppa Italia Primavera grazie a una sua marcatura. Oggi Loris Zonta milita nel LR Vicenza. La sua qualità sta emergendo sempre con maggiore forza e tra un presente radioso e un passato a tinte nerazzurre, il ragazzo di Bassano del Grappa si confida a tutto tondo, in esclusiva, a FcInterNews. “A Vicenza va tutto benissimo. Sono alla seconda stagione con la maglia biancorossa. L’anno scorso ho collezionato moltissime presenze, con due reti. Anzi ho giocato praticamente sempre a dire la verità. A livello di squadra potevamo fare di più. Dovremo riprovarci. Puntiamo alle zone più nobili della classifica”.

È arrivato mister Di Carlo.
“Sì, con lui ci sono tutti i presupposti per poter fare bene. I tifosi sono fantastici. So che ci staranno vicino. La rosa è più che competitiva e lo staff tecnico è di alto livello. Tra giovani e più esperti c’è un mix notevole. Le cito per carisma e capacità Padella e vedrete che potrà essere l’anno di Zarpellon, classe ’99, fortissimo. Può esplodere definitivamente”.

Torniamo indietro nel tempo. Quale è il suo primissimo ricordo all’Inter?
“La vittoria del torneo Scirea, categoria giovanissimi. Venni eletto miglior giocatore della competizione. Poi, pochi mesi più tardi, conquistammo pure lo Scudetto. Avevo 14 anni, in squadra c’era gente come Bonazzoli, Dimarco, Di Gregorio, Della Giovanna, Cotali. Che ricordi…”.

Pure in Primavera si è tolto parecchie soddisfazioni.
“Abbiamo conquistato la Coppa Italia. A San Siro, contro la Juventus. Con un gol decisivo mio all’ultimo secondo. Per me, tifoso interista, è stata un’emozione incredibile. Non so se mi spiego. Giochi per la prima volta alla Scala del Calcio, affronti un rivale come i bianconeri. E tu sei sempre stato un supporter nerazzurro. Decidi la sfida con una marcatura. Tutto indimenticabile. Quel gol, insieme a quello siglato col Vicenza contro la Ternana della scorsa stagione, è la rete più importante della mia carriera”.

Di quella squadra chi l’aveva colpita maggiormente?
“Manaj. Baldini. Kouamé, che ha avuto una crescita devastante. Ma su tutti cito Pinamonti, Radu e Zinho (Vanheusden, ndr), sono semplicemente fortissimi. Loro sicuramente diventeranno giocatori da Inter, che potranno fare la differenza anche in A con la casacca nerazzurra”.

Un idolo dell’Inter?
Mi piaceva molto Guarin. Adesso le direi Radja, anche se andrà via”.

Deve cullare anche molti ricordi della prima squadra dell’Inter.
“Mister Mancini mi ha voluto con i grandi. Grazie a lui ho partecipato al ritiro e alla tournée negli USA. Ho giocato pure qualche partita. Bello lo spezzone contro il Salt Lake City e soprattutto quello contro il PSG. Quando assapori il calcio dei grandi è tanta roba. Che emozione! Custodisco ancora gelosamente la casacca di Di Maria. E non dimentico comunque le panchine in Europa League con De Boer e Pioli”.

Di quella rosa di giocatori, chi le è rimasto in mente per forza e bravura?
“Handanovic, un top. Jovetic era fenomenale, di una qualità pazzesca. Icardi poi, da capitano, aiutava moltissimo noi giovani che ci affacciavamo alla prima squadra. E aggiungo Palacio: parlava poco ma se avevi bisogno era il primo a darti una mano. Un campione, di un’umiltà pazzesca”.

È stata dura lasciare l’Inter?
“Certo, però si devono fare delle scelte. Terrò sempre dentro di me quello che è stato. Sono maturato molto grazie a loro, anche perché è stata la prima esperienza lontano da casa. Poi chi lo sa. Magari in futuro potrò giocare nuovamente con la mia squadra del cuore. Anche se oggi devo puntare a fare il meglio per il Vicenza”.

Pau De la Fuente l’ha descritta come un fratello.
“Ho trovato un grandissimo amico. Lui oltre che essere un giocatore fortissimo, è una grande persona”.

Sarebbe bello sfidarlo?
“Meglio averlo nella propria squadra, pure lui è proprio bravo”.

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Sezione: Esclusive / Data: Ven 02 agosto 2019 alle 17:23
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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