Non c'è solo il Rubin Kazan, primo avversario da affrontare questa sera a Milano, nel girone di Europa League dell'Inter. La squadra di Andrea Stramaccioni dovrà infatti misurarsi anche col Partizan Belgrado, formazione serba di grande blasone, con la quale l'Inter vanta due precedenti in manifestazioni internazionali, entrambi positivi per i nerazzurri che sia nella Coppa dei Campioni 1964 che nella Coppa Uefa 1991 dopo aver eliminato i bianconeri serbi sono arrivati al trionfo finale. Ma che Partizan aspetta l'Inter, oggi? FcInterNews.it lo ha chiesto direttamente al suo allenatore, Vladimir Vermezovic, che ai nostri microfoni ha raccontato sensazioni e prospettive della sua squadra:
Mister Vermezovic, alla fine è rimasto soddisfatto del sorteggio?
“Direi di sì, in generale sono soddisfatto. A questo livello tutte le squadre sono ottime. Sono contento perché questa manifestazione sta crescendo di anno in anno e si sta avvicinando alla Champions League. Tranne il Neftchi, affronteremo club con grande esperienza europea. L’Inter ovviamente è il club più famoso, ma attenzione perché Rubin e Neftchi non vanno affatto sottovalutate”.
Quali sono le sue aspettative per questa manifestazione?
“Siamo un gruppo giovane, il vantaggio più grande per questi ragazzi è poter accumulare, grazie all’Europa League, esperienza in ambito europeo. Il nostro obiettivo di entrare nella fase a gironi è stato raggiunto, e non siamo ossessionati dall’idea di dover andare avanti a tutti i costi, ma questo non ci impedirà di dare il meglio in tutte le partite del girone”.
Quali sono le sue sensazioni in merito alle sfide con l’Inter?
“Credo che abbiamo abbastanza esperienza in ambito europeo, se non altro per aver giocato nella fase a gironi in Champions League come in Europa League. E’ chiaramente un grande piacere per noi e per i nostri tifosi poter affrontare alcuni dei più importanti club del continente. L’Inter è ovviamente uno di questi, e non vediamo davvero l’ora di poter affrontare un avversario così importante”.
Teme in modo particolare qualcuno dell’Inter?
“L’Inter ha una squadra formidabile, piena di grandi campioni. Ma c’è un giocatore per il quale nutriamo grandissimo rispetto qui in Serbia. Il suo nome è Dejan Stankovic. E’ una vera leggenda, e il fatto che non sia nella lista dei giocatori di Stramaccioni per l’Europa League ha generato in me sentimenti contrastanti. Mi rende triste il fatto che non possiamo accoglierlo da grande mito del calcio serbo come meriterebbe, ma allo stesso tempo sono contento perché è ben noto che giocare contro il Partizan dà in lui sempre grandi motivazioni, specie considerando che i primi passi da calciatore Deki li ha mossi nella nostra accademia”.
E invece, quali sono i giocatori del Partizan che Stramaccioni deve tenere più sott’occhio?
“Come ho detto prima, abbiamo una squadra molto giovane, con un gruppo di ragazzi accompagnati da un manipolo di giocatori più esperti. Saranno proprio le motivazioni dei più giovani a giocare un ruolo chiave nelle sfide con l’Inter. Non vedo l’ora di vedere come approcceranno la sfida, sono sicuro che alcuni di loro sorprenderanno tutti, a parte quelli che si allenano ogni giorno con loro”.
Durante la scorsa stagione si è parlato spesso di un interesse dell’Inter per Lazar Markovic. Cosa ci può dire di questo ragazzo? E lo consiglierebbe all’Inter?
“Si è parlato tanto di Lazar, forse troppo dal mio punto di vista. E’ sicuramente un grande talento, ma se vuole giustificare quanto di buono si dice di lui deve ancora lavorare tanto. E’ andato bene in autunno lo scorso anno, ma poi non è riuscito a confermarsi in primavera. Ma è normale che abbia queste oscillazioni nel rendimento, del resto ha ancora 18 anni. Io sono molto soddisfatto di come si allena e dei progressi mostrati. Sinceramente non lo raccomando a nessuno, perché credo che l’ideale per lui sia restare al Partizan per sviluppare tutto il suo potenziale. Sono però consapevole del fatto che probabilmente non saremo in grado di competere coi top club internazionali”.
Pensa che ci siano altri giocatori del Partizan già pronti ad affrontare un palcoscenico importante come la Serie A?
“Ci sono tanti giocatori del Partizan che si sono già misurati o si stanno misurando col campionato italiano: per menzionarne alcuni, penso a Jovetic, Ljajic e Nastasic. Tutti giocatori passati dalla nostra scuola calcio. Questa è la dimostrazione che prendiamo davvero sul serio il lavoro coi piccoli calciatori, e che la nostra filosofia che punta allo sviluppo dei nostri ragazzi è un’ottima via per guardare al futuro”.
(Si ringrazia per la collaborazione Nenad Danilovic, Communication Manager dell’FK Partizan Belgrado)
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