Manca un solo giorno alla sfida di Coppa Italia tra Inter e Pordenone. L'ambiente friulano è molto carico per la storica sfida al Meazza, e anche il Presidente del club, Mauro Lovisa, non vede l'ora che cominci la partita. Anche perché la sua famiglia è storicamente interista... Ne ha parlato in esclusiva a FcInterNews.
Presidente, come state vivendo la vigilia di questo match storico?
“Bene, siamo sereni e tranquilli anche perché non abbiamo niente da perdere. Siamo contenti di essere arrivati sin qui, sarà sicuramente una bella esperienza e un test di maturità. Siamo organizzati, abbiamo smosso qualcosa anche sui social (sorride, ndr), servirà per valutare anche il nostro lavoro come società. L’ambiente ha risposto bene in tutti i sensi, si a livello organizzativo che di movimento. Abbiamo la tensione giusta per una gara importante come questa avendo molto rispetto di una società come l’Inter e siamo al contempo fiduciosi dei nostri mezzi”.
A proposito di social, vi siete scatenati in questi giorni… In attesa del campo, possiamo dire che il social media manager sia il vostro top player?
(Ride, ndr) “Sì credo che proprio questo rispecchi il clima che si vive. Poi la gara sarà gara vera, però fuori dal campo abbiamo cercato di sdrammatizzare sul confronto tecnico tra noi e i nerazzurri. Abbiamo cercato di vincerla almeno sui social! (Ride, ndr)”.
Missione compiuta! E’ stata una trovata che ha attirato diverse simpatie.
“L’abbiamo fatto con l’ironia giusta, creando un po’ di curiosità intorno a noi, pur sempre rispettando l’Inter e la sua Storia. Io non do l’ok a qualcosa se non c’è rispetto verso le persone. Dopo l’episodio negativo di Parma dell’anno scorso, per certi versi, ha portato alcuni benefici, nonostante io avrei preferito la promozione in B ovviamente. Però mi permetta di dire che la nostra società sta facendo un grande lavoro sul piano tecnico, credo che abbiamo un’ottima rosa che può puntare a grandi obiettivi e che in questo momento in campionato si ritrovi dietro a causa di qualche infortunio illustre”.
Per domani cosa si aspetta?
“Vogliamo onorare la nostra maglia e fare bella figura. Potrà essere d’aiuto per l’autostima dei nostri calciatori per continuare a fare un campionato importante, indipendentemente da come andrà a finire domani”.
Teme che ai giocatori possano tremare le gambe più del previsto visto il palcoscenico?
“Ci sono giocatori come Berrettoni, Burrai, Stefani e Maza che hanno più esperienza in tal senso. Maza ha giocato nel Foggia e 20/25.000 tifosi li ha già visti allo stadio, Berrettoni ha giocato con la Lazio. Può capitare ai calciatori più giovani ma starà ai più esperti trasmettere la giusta serenità. Il Pordenone è una squadra che ha sempre cercato di giocare, dovremo stare attenti all’inizio, all’impatto con San Siro, ma col tempo prenderemo la confidenza giusta con l’ambiente. Alla fine poi il campo da gioco è grande in tutti gli stadi no? (sorride, ndr), anche se siamo davanti ad un’istituzione del calcio italiano. Anzi, alla Scala del Calcio”.
Una sfida particolare per lei, essendo la sua famiglia storicamente interista.
“Sì, io simpatizzo ma nella mia famiglia sono tutti interisti: da mio papà ai miei zii, sono tutti dell’era della Grande Inter di Mazzola e Facchetti. Per me sarà una doppia emozione domani. Io ho grande stima di Luciano Spalletti, mi piace molto perché è furbo e intelligente, oltre che molto preparato”.
C’è un ricordo che conserva con maggior affetto della Storia nerazzurra?
“Credo che all’Inter abbiamo giocato persone veramente splendide. Mi ricordo che a casa mia si diventava interisti per la serietà e l’immagine di persone pulite come Giacinto Facchetti e Sandro Mazzola. Da piccolo provavo fascino per figure di questa importanza umana oltre che tecnica”.
E a livello di vittorie?
“Io personalmente la vittoria del triplete con Mourinho, bellissimi ricordi. I miei genitori hanno visto l’Inter in tantissime occasioni, ma tengono sempre a ricordare con affetto e stima giocatori come i già citati Facchetti e Mazzola o Luisito Suarez: uomini prima che calciatori. Signori con la S maiuscola”.
Sono un modello per lei nella gestione del club?
“Sì, noi ci ispiriamo all’etica di questi personaggi. Abbiamo delle regole interne severe che teniamo vengano rispettate. Noi siamo partiti dal niente e in nove anni siamo passati dall’Eccellenza alla Serie C e ora puntiamo alla promozione in Serie B, ma senza regole non si va da nessuna parte”.
C’è qualcuno della famiglia che è venuto in trasferta a Milano per la festa del triplete?
“I miei cugini erano sempre presenti con l’Inter di Mourinho. Infatti un paio di loro domani tiferanno Inter e non Pordenone (ride, ndr)”.
Un derby famigliare.
“Sì, sono interisti a 360 gradi. Non gli importa dell’importanza del match, anche per le amichevoli loro ci sono”.
Ci sono stati contatti per avere qualche canterano nerazzurro in prestito?
“Noi con l’Inter abbiamo un ottimo rapporto, ma per accogliere qualche loro giovane servirebbe andare almeno in B perché hanno tutti calciatori di alto profilo così da facilitare le cose”.
In chiusura facciamo un salto in avanti nel tempo: siamo a maggio, cosa vede nel futuro suo e dell'Inter?
“Spero che l’Inter vinca lo Scudetto e che il Pordenone venga promosso in B, significherebbe che lo scontro di domani porterebbe bene a entrambi (sorride, ndr), con l’Inter che ci fa da traino. Non potremo più scrivere di non essere stati in B però! (ride, ndr), ma per un’ottima ragione”.
Autore: Filippo M. Capra / Twitter: @FilMaCap
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