C'è un allenatore che ha plasmato e lanciato Mauro Icardi e Paulo Dybala, quando avevano rispettivamente 18 e 19 anni ed erano solo due promesse di Sampdoria e Palermo. Con lui in panchina si sono affermati e consacrati. Chi allora meglio di Beppe Iachini per analizzare il possibile scambio di mercato tra i due argentini tra Inter e Juventus e scoprire meglio al tempo stesso Stefano Sensi, uno dei colpi di mercato estivi nerazzurri. Proprio Iachini consegnò l'anno scorso a Sassuolo una maglia da titolare in Serie A al centrocampista di Urbino. Sempre in neroverde lo stesso Iachini schierò Politano punta, proprio come intende utilizzarlo Antonio Conte. FcInterNews ha intervistato in esclusiva l'esperto tecnico marchigiano: "Sono pronto ad aprire per voi il cassetto dei ricordi" esclama sorridendo.
Partiamo allora dall'ultimo arrivato in casa nerazzurra. Stefano Sensi sembra avere le stimmate del predestinato. Al debutto subito in gol e migliore in campo contro il Lugano...
"Mi è piaciuto molto Stefano domenica, anche se si trattava solo di una amichevole. È partito con il piede giusto, d'altronde Sensi è un ragazzo che può giocare in tutti i ruoli a centrocampo, ha qualità a cui abbina una grande disponibilità al lavoro e al sacrificio. Insomma, tutto per essere protagonista anche a San Siro".
Meglio come regista o da interno?
"Davanti alla difesa l'ho messo io per la prima volta due anni fa. In lui intravedevo il ruolo di registra, data la sua bravura a leggere le situazioni e a imbucare. Sensi è l'ideale catapulta per ogni azione offensiva. Inoltre è cresciuto tantissimo nella fase di non possesso e nelle letture delle coperture preventive. Io lo vedo al top come regista, ma per talento e caratteristiche può fare molto bene anche da interno".
Dove può migliorare Sensi?
"Può crescere in zona gol. Con il piedino che si ritrova deve segnare con più continuità. Ha 5-6 gol a stagione nelle gambe".
Da un ex Sassuolo all'altro: Conte la sta copiando su Politano...
"(Sorride, ndr). In effetti nel 3-5-2 Matteo è perfetto come attaccante. Proprio la posizione in cui lo schieravo io a Sassuolo".
Una mossa vincente visto che Politano segnò 11 gol.
"Parlai con il ragazzo dopo un allenamento e lo convinsi a giocare punta. Per caratteristiche decisi, infatti, di schierare la squadra con il 3-5-2 e per non rinunciare a lui, lo misi davanti. Matteo può fare molto bene la seconda punta, anzi in attacco diventa micidiale".
Come mai?
"Perché da attaccante vede di più la porta e pertanto può fare molto più male agli avversari.
Si è meritato la chiamata dell'Inter, segnando 11 gol da attaccante sotto la mia gestione. Se gioca in attacco, può arrivare in doppia cifra anche a Milano".
Che idea si è fatto della vicenda Icardi-Inter?
"Da fuori è difficile giudicare. L'ho allenato nel suo primo anno in Italia, aveva 18 anni e lanciai Mauro in B perché aveva qualità fuori dal comune. Lo ricordo come un ottimo ragazzo e un grande attaccante. Dopo qualche partitella con la Primavera decisi subito di chiamarlo e aggregarlo alla Prima Squadra. All'esordio fece gol alla Juve Stabia.
Si fermava sempre dopo gli allenamenti per provare i movimenti ed esercitarsi a calciare in porta. Lavoravamo molto sul miglioramento di protezione della palla. Come professionista e attaccante non si discute. Resta un grande attaccante, un realizzatore micidiale".
Se va alla Juve, l'Inter rischia di pentirsene quindi?
"Mauro ha ancora tutta carriera davanti. Se la Juve lo prende, fa un grande colpo. Che Icardi sia forte non c'è dubbio, in circolazione ce ne sono pochi come lui sotto porta. Lo dicono i numeri".
Lei a Palermo per due anni ha allenato anche Paulo Dybala. Proprio sotto la sua guida la Joya esplose, conquistando la Juve. Come lo vede uno scambio tra i due argentini?
"Dybala con me a Palermo giocava anche centravanti: ha fatto tanti gol, tanto da meritarsi la chiamata di tutte le big e il conseguente passaggio alla Juventus per 40 milioni di euro. Paulo ha fantasia, una dote che nell'attacco nerazzurro hanno in pochi, perciò lo vedrei bene a Milano così come in caso di permanenza a Torino. Parliamo di un grande campione. Toccherà a lui decidere cosa fare. Sicuramente sono due grandi attaccanti e sarebbero entrambi ugualmente importanti per le nuove squadre in caso di scambio. Forse - per come stanno le cose in questo momento storico - sarebbero entrambi più utili e determinanti nella nuova piazza. Due così fanno la differenza, c'è poco da aggiungere. Sarebbe tanta roba averli a disposizione per Conte e Sarri".
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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