Antonio Conte scalpita e ha voglia di tornare in pista dopo un anno sabbatico. Vinta la causa con il Chelsea, ora il tecnico leccese è pronto a una nuova avventura. L'Italia resta la meta principale per tornare in sella, anche se Don Antonio aveva dato priorità al Manchester United. Una opzione che in inverno era di grande attualità prima dell'exploit con conseguente rinnovo di Ole Gunnar Solskjear. A tenere i contatti l'intermediario Federico Pastorello, artefice dello sbarco di Conte anche al Chelsea due anni fa. Ora però la pista che porta ai Red Devils ha perso di consistenza e anche le opzioni Bayern e Psg vedono Conte in seconda fila. A Parigi, infatti, in caso di ribaltone la prima scelta si chiama José Mourinho, con Conte e Massimiliano Allegri alternative di lusso. 

CUORE JUVE - Non è un mistero il rapporto viscerale tra Conte e i bianconeri, che rappresentano il grande amore calcistico della sua vita. Tredici anni da calciatore e capitano e 3 da allenatore con altrettanti scudetti più varie coppe non si dimenticano facilmente. Inoltre questa Juve non è quella che aveva lasciato all'improvviso. Adesso ci sono Cristiano Ronaldo e Miralem Pjanic dove un tempo c'erano Alessandro Matri ed Emanuele Giaccherini. Con tutto il rispetto, il salto di qualità è stato evidente negli anni. Adesso a Torino si può lottare per vincere la Champions e sedersi ai ristoranti da 100 euro senza avere in tasca 10 euro, per dirla alla Conte. Il rapporto con la tifoseria rimane fortissimo, mentre quello con il presidente Andrea Agnelli, dopo l'addio tumultuoso di 5 anni fa, ha registrato un disgelo. Merito dell'opera diplomatica di persone vicine a entrambi, che hanno riavviato un rapporto che si era sfilacciato. Qualcuno in dirigenza a Torino come Pavel Nedved avrebbe più volte caldeggiato il ritorno di Conte in caso di separazione da Max Allegri. Il futuro di quest'ultimo, tuttavia, è tutt'altro che scontato. C'è un contratto fino al 2020 ma serve anche identità di vedute. Determinante in tal senso il faccia a faccia Allegri-Agnelli che si terrà in questi giorni. Con Conte che aspetta sviluppi. 

SFIDA INTER - Juve ma non solo, perché da settimane c'è una altra big italiana in pressing su Antonio Conte. Si tratta dell'Inter, tanto che ci sarebbero stati già due incontri tra le parti. Condizionale d'obbligo anche se dall'entoruage dell'ex tecnico del Chelsea, rappresentato ufficialmente dal fratello-agente Daniele, non sono mai arrivate smentite in queste settimane. Un "no comment" che suona come una conferma. Tanto che sul tavolo ci sarebbe un triennale da 9 milioni a stagione per il tecnico salentino.

PRESSING MAROTTA - Artefice dell'assalto nerazzurro sarebbe Beppe Marotta, che ritiene Conte l'uomo giusto per aprire un ciclo vincente. L'ad Sport interista è il principale sponsor per l'avvento di Don Antonio nella Milano nerazzurra. Non tutti nel club di Suning sarebbero dello stesso avviso. Una corrente interna aveva caldeggiato nei mesi scorsi il ritorno dello Special One Mourinho in caso di cambio in panchina. Opzione scartata da Marotta, con Suning ora al bivio. Prendere Conte (e il suo staff) sollevando al tempo stesso dall'incarico Luciano Spalletti più i suoi collaboratori sarebbe una operazione da oltre 90 milioni lordi. Solo Spalletti e il suo staff costano 28 milioni lordi da qui al 2021, data di scadenza del contratto del tecnico di Certaldo. 

SPALLETTI - Eh già, perché spesso ci si dimentica di Lucio, che resta molto apprezzato da parte della dirigenza nerazzurra e ha un buon rapporto con Steven Zhang. La proprietà nerazzurra aveva chiesto a Spalletti nel suo primo anno di riportare la squadra in Champions e di migliorare la posizione della stagione precedente per il secondo campionato al timone della squadra. Obiettivi centrati, nonostante i terremoti degli ultimi mesi. Caso Icardi docet. Inoltre in queste settimane - nonostante le numerose voci - il tecnico è sempre stato coinvolto nelle decisioni di mercato. Tutti i nomi circolati e valutati in Corso Vittorio Emanuele (da Steven Bergwijn alle new entry Pablo Sarabia e Ayoze Perez) sono stati condivisi con l'allenatore toscano. Insomma, Spalletti è tutt'altro che un separato in casa. Lo testimonia anche la ricerca di calciatori più adatti al suo 4-2-3-1 che al 3-5-2 contiano, che non prevede esterni offensivi. L'ultima parola, mai come in questo caso, spetterà alla proprietà. Spalletti è l'uomo giusto per tornare ai vertici o solo con Conte l'Inter può fare il definitivo salto di qualità? L'interrogativo anima anche le giornate della tifoseria nerazzurra, che sui social e nei bar freme. Sarà Suning a dover decidere se cambiare allenatore con un investimento pesantissimo per le casse del club, che significherebbe l'obbligo di tornare a vincere da subito.

VIDEO - ALLA SCOPERTA DI... - TUTTI PAZZI PER LUCIEN AGOUME', E' LUI IL NUOVO POGBA?

Sezione: Esclusive / Data: Mar 07 maggio 2019 alle 16:07
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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