Rappresenta uno dei decani internazionali della panchina. Ad ogni latitudine è riuscito a lasciare la sua impronta di maestro di calcio. Un carisma eccezionale che ha permesso a Mircea Lucescu di essere apprezzato anche dal popolo nerazzurro, nonostante abbia guidato l'Inter per pochi mesi nella stagione 1998/99. L'allenatore rumeno negli ultimi anni ha forgiato e portato fra le grandi d'Europa lo Shakthar Donetsk e direttamente dall'Ucraina si è raccontato in esclusiva a FcInterNews.it.

Lucescu, da Donetsk come vede il calcio italiano?
"Siete in fase di ricostruzione. Ci vuole tempo e pazienza per tornare a primeggiare in Europa. Avete comunque giovani molto interessanti, bisogna lavorare su di loro...".

Sta seguendo la nostra Serie A?
"Certamente. Il campionato però non è mai iniziato...".

In che senso?
"La Juventus è nettamente più forte delle altre e sta vincendo il campionato senza grossi problemi. Ora mi attendo una conferma della squadra di Conte anche in Europa. Le milanesi sono troppo lontane per essere competitive e questo è un peccato per il vostro calcio. Inter e Milan devono stare sempre in alto".

La sua ex Inter come la giudica?
"Purtroppo non la sto vedendo troppo bene neppure quest'anno. Mi dispiace che sia così lontano dalla vetta".

Cosa manca ai nerazzurri per tornare in alto?
"Serve un programma chiaro per ritornare vincenti. A Milano non si è saputo gestire il passaggio di una squadra forte, di esperienza e allenata bene da Mourinho, come quella del Triplete, alle stagioni successive".

Dopo l'addio del portoghese non c'è stata neppure tranquillità in panchina, visto che in pochi anni si sono avvicendati sei allenatori...
"Esatto. Dopo l'addio di Mourinho l'Inter era arrivata alla fine di un ciclo. Sarebbero serviti immediatamente due-tre innesti importanti per rilanciare la squadra. Invece col passare degli anni è arrivata al capolinea. Tutto è accaduto molto rapidamente e probabilemente i dirigenti non sono riusciti ad anticipare questo scenario. Il ciclo vincente dell'Inter è iniziato con Mancini e finito con Mourinho. Non a caso è durato, esattamente, cinque anni ossia il tempo in cui si può restare a lungo al top senza cambiare ogni anno l'ossatura della squadra".

Quanto ci vorrà all'Inter per tornare a determinati livelli?
"La base è buona. Ci sono dei giovani molto bravi in nerazzurro. Con due-tre innesti importanti l'Inter non è lontana dal tornare ad alti livelli".

Mazzarri è l'uomo giusto?
"Sono convinto che ritorneranno in alto. Per l'Inter è troppo lungo il periodo senza successi e con Mazzarri possono costruire una squadra importante. Nei nerazzurri ci sono ottimi giovani di talento e altrettanti in giro in prestito da cui ripartire".

Uno di questi è Ibrahima Mbaye: alcuni giornali hanno riportato un interessamento dello Shakthar per lui.
"Sicuramente è un ottimo giocatore, ma noi in difesa giochiamo con giocatori ucraini. Ci sarebbe un problema legato alla nazionalità".

Belfodil invece?
"Per me ha potenzialità importanti. Lo reputo un attaccante interessante; infatti lo volevo già l'anno scorso. Provai a prenderlo, ma alla fine andò all'Inter".

Potrebbe esserci un ritorno di fiamma a giugno?
"Credo sia difficile. L'Inter l'ha pagato una cifra importante e non so se voglia cederlo".

Sezione: Esclusive / Data: Sab 12 aprile 2014 alle 18:54
Autore: Nicolò Schira / Twitter: @NicoSchira
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