Sembra passata un'eternità dalla fine del campionato, eppure sono trascorse poco più di 72 ore dal fischio finale di Inter-Sampdoria. Il tifoso nerazzurro sembra aver già messo alle spalle la delusione della sconfitta nella volata scudetto contro i cugini e le provocazioni piuttosto rivedibili dei giocatori rossoneri sul bus in giro per Milano, concentrando tutte le sue forze nella consueta battaglia contro Suning che da un paio di anni domina la scena principalmente nelle sessioni di calciomercato, alternandosi tra estate e inverno.

Un discorso che non riguarda ovviamente tutta la tifoseria nerazzurra, questo va detto, ma gran parte sì. L'incontro che si è tenuto martedì tra Inzaghi, Zhang e la dirigenza nerazzurra al completo per programmare la prossima stagione non è stato accolto con grande entusiasmo dai sostenitori della Beneamata. 

Come raccontato anche da noi (qui il punto generale sul piano nerazzurro), l'attivo di 60 milioni e il taglio del 15% degli stipendi rimangono la base della strategia dell'Inter in vista dell'estate. Uno scenario non del tutto roseo, ma sicuramente forse più raggiungibile con meno sacrifici e perdite rispetto ad un anno fa.

Ciò che è emerso dal summit non deve però in primis sorprendere. E' da mesi che Marotta, nel corso delle interviste, ribadisce come la sostenibilità e la messa in sicurezza del club siano gli obiettivi principali della società. Il dirigente nerazzurro però ha sempre assicurato nelle sue uscite, parallelamente a questo discorso, la competitività della squadra. Lo aveva promesso soprattutto ai tifosi accolti in sede nell'estate 2021 e così è stato.

Basta riavvolgere il nastro circa ad un anno fa. Gli addii in estate di Conte, Hakimi, Lukaku e quello già preventitato di Eriksen, realizzatosi qualche mese dopo, avevano fatto crollare tutte le ambizioni dei tifosi appena scudettati, salvo poi ritrovarsi il 22 maggio alle ore 20 con due trofei in più in bacheca, uno scudetto perso all'ultima giornata e una finale di Champions League che vedrà in campo due squadre con cui te la sei giocata alla pari in Europa. Mica male per una squadra sulla carta "indebolita" e che tutti davano per spacciata e fuori dalle prime quattro del campionato. Compresi anche diversi tifosi nerazzurri.

Nessuno è felice di rinunciare ad uno tra Skriniar, Bastoni, Barella o Lautaro, anche se al momento il difensore azzurro sembra essere quello più accreditato a lasciare Milano, ma l'isterismo tipico del dna nerazzurro non serve. I conti vanno fatti come sempre a fine mercato o a fine anno. L'ultima parola spetta sempre al campo anche perché, dopo la scorsa estate, in pochi credevano di poter vedere l'Inter a tratti giocare un calcio divertente e spettacolare ed essere protagonista su tutti i fronti.

Questa volta Steven Zhang ci ha messo la faccia (qui l'intervista completa). Il suo discorso ruota principalmente più attorno al tema della competitività che della sostenibilità. E questa è una grande novità oltre che una bella notizia. Facciamo lavorare la dirigenza e la società, anche a costo di vedere un big partire. Se poi si riuscissero a centrare i due obiettivi (competitività e sostenibilità) non cedendo nessun pezzo pregiato, meglio ancora. Servirà un miracolo ma mai dire mai. Facciamo però i conti anche con la realtà e ricordiamo sempre che l'Inter non è immobile sul mercato: per un Bastoni che forse va, ci sono un Dybala e Bremer che arrivano. L'estate si preannuncia davvero calda e rovente, non infuochiamo da soli l'ambiente e difendiamolo dagli attacchi che arriveranno. Restiamo uniti come quei 30 minuti emozionanti dopo il triplice fischio finale di Inter-Sampdoria. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 26 maggio 2022 alle 00:00
Autore: Raffaele Caruso
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