Lo hanno soffiato all'Inter sfidando le regole morali del calcio giovanile. Adesso, Hachim Mastour è diventato il nuovo Messia. Il Milan se lo gode, l'Inter mantiene il ricordo. Decisamente amaro, ma un ricordo. Perché dalle parti di Interello c'è ben poco da disperarsi. Anzi. Il ritmo con cui crescono potenziali talenti in purezza del domani è semplicemente sensazionale. Per questo, se Mastour adesso è già diventato il nuovo Cristiano Ronaldo (ma sarà il tempo a dare il giudizio complessivo su questo ragazzo), la cantera Inter non può certo essere invidiosa. Tutt'altro. Oltre ai ragazzi già emersi dalla scorsa, magica stagione (da Bessa a Longo, passando per Duncan e Bianchetti), sono diversi i ragazzi che destano quantomeno interesse viste le loro qualità decisamente intriganti. Andiamo a scoprire i principali, in un viaggio dai classe '94 ai classe '98:

CLASSE 1994 - Uno dei prospetti più interessanti è sicuramente Ibrahima Mbaye, terzino fisicamente impressionante, atteso alle porte per il contratto da professionista proprio per il prossimo mese. Altri ragazzi che tanto bene promettono sono Luca Garritano e Niccolò Belloni, seguiti da quel Patrick Olsen che si sta già prendendo la scena per geometrie, piedi e personalità. Attenzione anche a Bocar Djumo, già nazionale Under 19 portoghese. Impossibile poi non menzionare i vari Yago Del Piero, Marco Benassi, Simone Pasa e Giovanni Terrani, perni della Primavera. Molto interessanti i nuovi arrivi Gennaro Acampora (centrocampista) e Giovanni Zaro (difensore).

CLASSE 1995 - Da evidenziare le potenzialità di Lorenzo Tassi, uomo di qualità pura già incoronato come 'nuovo Baggio' dalle parti di Brescia. Nasce trequartista, sta dimostrando di valere anche da regista. Molto bene anche Isaac Donkor, in grande crescita negli ultimi mesi. Aspettando a gennaio Morten Knudsen, gioiellino danese già ufficialmente preso. Con la Berretti, invece, piacciono il difensore Lorenzo Paramatti (figlio d'arte) e Alessandro Cannataro, entrambi già nel giro delle Under nazionali. Menzione d'obbligo anche per tre attaccanti: Thomas Pedrabissi, già nel giro della Primavera e dell'Under 18, Ibukun Ogunseye, osservato speciale di Stramaccioni, e Adama Guidiala, assistito di Mino Raiola e identificato come nuovo Balotelli, con tanta strada però ancora da fare sul punto di vista della maturazione.

CLASSE 1996 - Fari puntati su Matteo Lomolino e Giacomo Sciacca, due prospetti assoluti di cui si sono accorti i c.t. delle nazionali giovanili, come il centrocampista Enrico Bandini. Tra i nuovi arrivati, da segnalare il portiere Giovanni Ranieri (davvero molto interessante) e il centrocampista Giovanni Giovanditti. Attenzione anche a Yao Guy, difensore preso dal Parma.

CLASSE 1997 - Una categoria di valore. Il nome più quotato in assoluto è quello di Fabio Della Giovanna, già nazionale e pluripremiato in tornei giovanili, difensore che promette benissimo. L'altra grande pepita è Federico Bonazzoli, attaccante che gioca tra gli Allievi di Cerrone con un anno di anticipo e già colonna dell'Under 17 del c.t. Zoratto dove segna a raffica. Segnatevi questi nomi, con un occhio anche all'attaccante Samuel Appiah.

CLASSE 1998 - Tanti ragazzi bravi, ma naturalmente per mettersi in luce serve ancora tempo. Per questo, ci sono in particolare tre nomi che emergono: il primo è quello della perla Melkamu Taufer, che fa brillare gli occhi per geometrie, passo e un talento evidente; piace tanto anche Justice Opoku, attaccante, altro gioiello da svezzare nel tempo ma decisamente promettente. Per lui, come per Mastour, il Milan aveva tentato lo stesso giochino, stavolta non riuscito. Da segnalare anche Alessandro Mattioli, difensore che proviene dalla Reggiana dove era esploso proprio Mastour. Controllato già proprio quando era a Reggio Emilia dall'Inter, è stato 'svezzato' finora da centrale difensivo seppur sappia giocare anche davanti alla difesa.

Tanti nomi interessanti, tanti talenti del domani. E soprattutto (questo è il bello...), molti altri che devono ancora emergere alla ribalta. Può mai una cantera simile rimpiangere qualcosa? Assolutamente no. Perché quello dell'Inter è uno dei primi tre vivai d'Europa. Lo dicono i dati, non i video su YouTube o i fantamilioni per un classe '98. Prodotti fatti in casa. Chiamatela linea vincente, chiamatelo settore giovanile di FC Internazionale.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 21 ottobre 2012 alle 00:01
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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