Prima o poi sarebbe successo. Era inevitabile. Nell'era della tecnologia esasperata, non poteva mancare di certo la parola di una consorte tra un club e un calciatore in cerca di un accordo. Il momento di apparente immobilismo nella trattativa – se davvero ce n'è una – tra Wesley Sneijder e l'Inter è interrotto spesso e volentieri dai polpastrelli di Yolanthe, che picchia sulla tastiera del suo pc per rispondere ai fan che la cercano su twitter. La cercano per sapere: cosa farà Wes? Davvero andrà via dall'Inter? Perché non rimanete a Milano? Le domande si assomigliano un po' tutte. Le risposte, a volte, entrano troppo nello specifico.

Fermo restando la libertà di ciascuno, è evidente che Yolanthe avrebbe potuto evitare qualche cinguettio di troppo. Quantomeno per risparmiare al marito critiche e all'Inter veleni gratuiti. Stramaccioni rintuzza qua e là una vicenda che ha davvero stufato. “Io con Wesley ci parlo tutti i giorni e a me interessa quello che ci diciamo in faccia. Di tutto il resto, twitter compreso, non me ne frega niente”, Strama dixit in conferenza stampa. Insofferenza per un qualcosa che si trascina da quasi un mese.

Un mese in cui l'Inter ha perso punti proprio nel momento migliore, dopo il successo strepitoso dello Juventus Stadium. Infortuni, squalifiche ed errori arbitrali hanno inciso, non v'è dubbio, ma la squadra è mancata a Parma e, in parte, con il Cagliari. Senza dimenticare le sbandate di Bergamo. Insomma, ok analizzare ma nessun alibi. I tre punti con il Palermo – faticosissimi – potrebbero aver rilanciato le ambizioni nerazzurre di alta classifica. Oggi il big-match col Napoli potrebbe rappresentare una nuova rinascita, perché l'avversario è di quelli di primissima fascia e la serata del Meazza si preannuncia scoppiettante. Da vendicare lo 0-3 della passata stagione, sperando che Rizzoli non ripeta le 'imprese' del collega (?) Rocchi e che torni quell'arbitro top ammirato in Europa e poco in Italia (almeno in chiave Inter: mi tornano in mente i derby dell'anno scorso, quello di due anni fa e il rosso per Sneijder a Bergamo nell'anno del Triplete).

Contro Mazzarri, Stramaccioni dovrà rinunciare a una colonna come Samuel e non v'è dubbio che uno come Sneijder gli avrebbe fatto davvero tanto comodo. Ovviamente, parliamo dello Sneijder di due anni fa, non quello a corrente alternata delle ultime  stagioni.

Un uccellino mi ha detto che negli ultimi due campionati, Wes non ha legato con Benitez, non ha legato con Gasperini, è stato spesso infortunato e, altrettanto spesso, poco decisivo. Un uccellino mi ha detto che Wes l'anno scorso è volato a vedere il fratello giocare in Olanda mentre i compagni scendevano in campo per l'ultimo test prima del campionato contro il Chievo, che ha saltato Lazio-Inter (ultima giornata) per preparare meglio l'Europeo e che quest'anno gli è stato concesso di curarsi dove e come voleva.

Sempre quello stesso uccellino mi ha ricordato che Lucio vuole già andarsene dalla Juve, che Julio Cesar è ultimo in Premier League, che Thiago Motta è sempre rotto, che Maicon gioca poco e male e che Pazzini idem. Alla faccia di chi criticava il mercato di Branca e Ausilio.

Quell'uccellino potrebbe dire in futuro a Sneijder che ha sbagliato. Che poteva comportarsi diversamente, che non è stato il primo e non sarà stato l'ultimo a dover rivedere il suo salario, che avrebbe potuto lasciare da leader e non da emarginato. Che aveva la chance di confermarsi grande giocatore e grande uomo, ma che l'aveva sprecata.
Sempre che Yolanthe sia d'accordo con i cinguettii.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 09 dicembre 2012 alle 00:01
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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