Arrivano dall’altra parte della terra e a margine di una conferenza stampa di basket studentesco. Prendiamo quindi guanti e molle d’ordinanza perché non sappiamo quali siano state le domande dei giornalisti indonesiani, né tantomeno le risposte che arrivano mediate da traduzioni non semplici, ma se devo fare un esame delle ultime dichiarazioni di Erick Thohir arrivate da Giacarta posso dire che mi sarei aspettato molto di più.

Nel silenzio che regna praticamente sovrano sulla Trattativa-Infinita da un professionista della comunicazione come il magnate indonesiano speravo in un po’ più di passione e coinvolgimento, anche a mero uso promozionale. Va bene non fare proclami, ma rompere il silenzio in un momento così delicato per parlare solo del Grande Valore dello Sviluppo del Marchio mi sembra un biglietto da visita un po’ troppo vuoto, freddo, scarno, non il modo migliore per presentarsi ai tifosi dell’Inter già molto scettici sulla svolta indonesiana.

Non vogliamo certo sentire le classiche dichiarazioni dei calciatori che appena arrivano in una squadra urlano ai quattro venti che era quella che tifavano fin da bambini, ma un po’ più di trasporto e amore per il nerazzurro, quello ci sarebbe piaciuto sentirlo. Capiamo quindi subito il perché Moratti ci abbia messo così tanto tempo per dire sì, perché sia stata una trattativa-tormentone quasi infinita e tutte le difficoltà che ha avuto il Presidente prima di decidere di abbandonare in altre mani la sua figlia così amata. Si apre il cielo soprattutto sul perché abbia voluto inserire la famosa “Clausola tifosi” per riprendersi l’Inter in caso di inadempienze dei suoi futuri soci nonché prossimi padroni.

Il biglietto da visita che arriva qui in Italia per il momento è infatti solo quello di un businessman che ha un solo obiettivo, investire e fare in modo che il suo investimento sia più redditizio possibile. I dubbi di conseguenza non possono che moltiplicarsi a catena, perché riuscire a fare soldi qui in Italia con il calcio e in un sistema ancora lontano da quelli di Germania e Inghilterra  sembra quasi impossibile in questo momento. Servirebbe fin da subito uno stadio di proprietà ma per farlo ci vogliono anni e al tempo stesso sono necessari tanti investimenti per rinforzare e riportare l’Inter ai vertici mondiali, per essere allo stesso livello degli sceicchi e di chi adesso comanda nel Calcio Mondiale, urgono tanti sacrifici, come quelli che Moratti ha fatto in tutti questi anni, per magari cominciare a raccogliere i frutti tra diversi anni.

Sviluppo del Marchio a parte anche perché non può essere solo quella la ricetta per trasformare l’Inter in una gallina d’oro. La domanda diventa quindi quella che si sarà fatto Massimo Moratti in tutto questo tempo: “quanto investiranno e resisteranno Thohir&Co. quando avranno capito che l’Inter potrebbe, almeno all’inizio, essere un pozzo senza fondo?”. Senza amore e senza passione la strada non può che essere in salita, sperando che non sia una via senza uscita.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 11 ottobre 2013 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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