Gli avvenimenti delle ultime 24 ore nel triangolo Inter-Milan-City, la precipitosa transvolata dei vertici rossoneri in terra d'Albione, il fuoco di sbarramento mitragliato all'impazzata per spianare la strada alla definizione dell'affare, ha allargato repentinamente la forbice tra quello che avrebbe dovuta essere la compravendita di Tevez, una normale transazione economica e quello per cui si e' via via connotata, ovvero un caso, il Caso Tevez. Colpa dell'inserimento di Massimo Moratti, colmo di improntitudine, secondo la scocciata indignazione desumibile dalla prossemica e dagli allusivi e dilatori cenni regalatici in proposito da Adriano Galliani? O sono altre la cartine di tornasole da osservare, per esempio le modalita' scelte per comunicare la propria primazia dai vertici berlusconiani, modulati come grandeur in patria e percepiti come arroganti oltre confine? ça va sans dire, seguiamo una cravatta gialla e troveremo la soluzione. E' il suo portafortuna. Per una volta se l'e' tolta e trac scoppia la grana. Inopinatamente. La faccia rubiconda immortalata da un paparazzo squillo probabilmente di Rio -o forse portato da Milano- aveva messo di buon umore i templari del berlusconismo sportivo, ovvero l'articolazione piu' coesa di un mondo che in altre aree d'azione si e' sfarinato nelle correnti, e talvolta ha dato vita perfino a episodi di insubordinazione. Scoop o marchetta, cosa cambia?

Il fu geometra, attualmente cepuizzato dalla gloria fino ad un imprecisato diploma di laurea, si voleva prendere una rivincita da par suo, riuscendo nell'impresa di mostrarsi di molte gradazioni piu' rosa del quotidiano ospite dell'evento. Tie' Moratti, sbattiti quanto ti pare, ah, ah, e via di gomito coi commensali e su col gomito e con le bevande a salire ulteriormente di gradazione. "Ridere, ridere ancora ora la guerra paura non fa", specie se la guerra si fa con le armi non convenzionali del contatto diretto da mesi con un giocatore sotto contratto con un altro club e del larvato dileggio dei diritti della proprieta' del cartellino e della competizione tra societa' concorrenti. I templari, come dicevamo hanno fatto il loro per far sì che l'eco delle risate arrivasse nitidamente all'orecchio di tutti, qui nel bel paese. Al City pero', come sappiamo, non l'hanno presa molto bene e l'equazione Tevez=Scillipoti -merce a disposizione di cui usufruire liberamente secondo bisogno-, se poteva passare tra le maglie larghe dei valori italioti ormai sbracati, si e' incastrata in quelle assai piu' strette dei turbanti d'oltre manica. In via Turati ci sono rimasti di palta, "cosa c'e' di male e poi non ce l'avevamo con voi, era per farsi quattro risata a tavola con amici e poi ... piu' di quello che abbiamo offerto, il giocatore vuole solo il Milan...e noi siamo tanto fantasiosi...Gia', l'offerta fantasiosa. Ricapitoliamo.

Prestito fino giugno 3 milioni di euro, un sistema premiale cioe' con vari bonus, differenziato dalle analoghe formule bizantine elaborate dal calcio del terzo millennio per l'introduzione di malus come per le classi di merito dell'Rcauto. Acquisto definitivo a 20 milioni di euro condizionato ad eventi imperscrutabili ed aleatori. La vendita miracolosa di Robinho o quella da amatore dell'amatore per antonomasia del football contemporaneo, cioe' Pato. La vittoria alle prossime elezioni politiche del Pdl, anche nella possibile rinominazione in "forza gnocca" ventilata recentemente. E poi altre postille scritte talmente in piccolo che gli avvocati del foro di Manchester hanno potuto decriptarle a malapena, compresa una clausola "Santanche' santa" entro il 30/06/2014. Moratti di fronte ad una simile avance e' stato fortemente tentato di mettere sul piatto Muntari a titolo definitivo e la comproprieta' di Tavaroli, ma per rimanere sul piano del sobrio e leale competitore ha formulato una proposta calibrata probabilmente sulle richieste dall'entourage dello sceicco Mansour, incontrato all'uopo da Marco Branca una settimana fa, ovvero 25 milioni di euro piu' bonus vari ed eventuali...

Ora siamo probabilmente ai titoli di coda del caso. Moratti si e' chiamato fuori dal gioco (che forse e' stato solo un bluff) ma i monatti del riscatto condizionato non potranno piu' predersi il lusso di fare il tassello. Buona o cattiva l'anguria argentina se la trangugeranno tutta come in una sagra di ferragosto e a tariffa piena. I proprietari del contratto del brevilineo asso li hanno visti arrivare coi soldi ed il cappello in mano a soddisfare le pretese economiche e ancor di piu', a questo punto, morali dell' opulento management Citizen economicamente piu' forte delle fanfaronate di chiunque. Ma improvvisamente, a sorpresa, ecco il clamoroso dietrofront: Pato, promesso al Psg per liberare un posto per Tevez, rifiuta il trasferimento parigino (qualcuno dice per amore di Barbara) e tutto salta. Galliani è costretto a tornare a casa con le pive nel sacco e a dichiarare "Forse ora Tevez va alla concorrenza". La palla torna a Moratti che a questo punto non sappiamo se stesse bluffando, e ora è in dubbio se ritirarsi o sferrare la mano decicisa.

Cresce l'attesa intanto per l'imminente derby quanto per l'ennesima esibizione dagli undici metri di Zlatan Ibrahimovic. Domenica sera sara' finalmente la volta buona, ci regalera' il cucchiaio? I bookmakers inglesi ormai quotano solo l'angolo prescelto e chi lo abbraccera' per primo dopo l'esecuione del rigore. Noi reclamiamo le beau geste. Lo svedese pare ancora titubante ma solo per non aver messo in debito conto che in caso di esito insoddisfacente verra' messo nelle condizioni di riprovarci ed eventualmente riapplicarsi nelle forme tradizionali ampiamente oliate, ormai e' un fondamentale su cui puo' allenarsi direttamente in partita. Come l'Inter potra' recuperare lo 0 a 1 di partenza? E' un derby obbligatoriamente da vincere? Dipende. Difficile pronosticare l'esito quando ancora non sappiamo se il rigore comportera' l'espulsione di un nostro paladino o se questo sara' Julio Cesar, cosa che renderebbe ultriormente ardua l'impresa. Dal canto nostro  sportivamente non possiamo che augurarci: vinca il migliore!
Comunque vada domenica sera sulla residua regolarita' del campionato -comprese le nostre ambizioni di rimonta- pesera' non poco, crediamo, la situazione in fondo alla classifica. Il girone di ritorno, con ogni probabilita', iniziera' con tre squadre gia' retrocesse. Ex malo bonum, potrebbe, detto con cinismo sconfortato e per nulla compiaciuto, risultare salvifico per il complesso delle situazioni e dei risultati, la vicenda scommessopoli, il cui strascico sulla giustizia sportiva sembre destinato ad alimentare la corsa per il terz'ultimo posto. Non me ne vogliano i tifosi della Dea, in particolare quelli che rischio di incontrare tutti i giorni a Milano una volta scesi dal transit. I piu' mattinieri ma soprattutto i piu' corpulenti....

Sezione: Editoriale / Data: Ven 13 gennaio 2012 alle 00:01
Autore: Giorgio Ravaioli
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