Qualcuno lo chiama Virus FIFA, ossia la tendenza che hanno i calciatori a infortunarsi durante la sosta per le nazionali. Una percentuale molto più alta di quella che generalmente si evidenzia quando gli stessi giocatori restano alle dipendenze dei rispettivi club. Sarà per lo stress accumulato, per i viaggi ravvicinati, per condizioni psico-fisiche non eccellenti: fatto sta che sono sempre di più gli intoppi riscontrati quando ci sono match delle selezioni nazionali.

Tanto per non andare lontano, solo in questi giorni si sono dovuti fermare per problemi più o meno gravi i vari De Jong, Depay, Araujo, Dembelé, Tonali, Maignan, Berghuis, Koundé, Immobile, Miretti, Demiral, Koopmeiners, Kovalenko, Reca, Pellegri... Un elenco sterminato. L'ultimo della serie è Marcelo Brozovic: infortunio alla coscia sinistra e stop non tanto breve come filtra dalla prima diagnosi (lesione muscolare). Per il croato si parla di rientro previsto per la seconda metà di ottobre, dipenderà come sempre dall'evoluzione.

Il problema, evidente da anni, è quello del calendario troppo affollato. La situazione ormai ha raggiunto il limite di sopportazione per i club e, a quanto pare, anche per i giocatori. Sarebbe il caso, una buona volta, di intervenire, magari accorpando tutti gli impegni delle nazionali in un paio di maxi-finestre a stagione, in modo da concentrare meglio tutti gli impegni e non andare a intaccare il lavoro dei club nel bel mezzo di impegni delicati. Una soluzione che sicuramente troverebbe d'accordo anche i vari c.t. che, così facendo, avrebbero modo di cementare maggiormente il gruppo e operare scelte più sensate, senza dover ogni volta pescare alla cieca ed essere costretti a fare lo slalom tra le richieste pressanti dei colleghi dei club e qualche infortunio "politico".

Il calcio cambia e le nazionali restano un capolsado di questo sport. Ma la sensazione è che per quanto riguarda l'organizzazione del calendario internazionale si resti ancorati a un modello totalmente superato. Ma a pagare lo scotto di questo lassismo non è chi è seduto comodamente nella stanza dei bottoni.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 27 settembre 2022 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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