Ancora quattro giorni. Ancora quattro lunghissimi giorni e poi sapremo. Sapremo se dopo il sospirato sorpasso, l'Inter di Antonio Conte saprà imporre un'ulteriore accelerazione nella corsa che porta allo scudetto. Questo succederà solamente vincendo il derby e la missione non sarà, naturalmente, facile da portare a termine.

Il Milan si è aggiudicato il derby di andata e ha perso quello di Coppa Italia per una magia allo scadere di Christian Eriksen. I rossoneri sono stati in testa dall'inizio del campionato sino al sabato fatale, dove sono caduti a... ”Picco” contro lo Spezia. Il Milan ha i suoi punti deboli, come del resto tutte le squadre di serie A, ma non può essere stato un bluff quello che ha mostrato dal dopo lockdown dello scorsa stagione. La squadra allenata da Stefano Pioli e portata in spalla da Zlatan Ibrahimovic ha le carte in regola per tornare in vetta e lottare sino alla fine per un traguardo che a inizio stagione sembrava impensabile. Ecco perché, al di là del responso che darà il campo, quello che andrà in scena al “Meazza” domenica alle ore 15 sarà un vero e proprio derby scudetto. Come non si vedeva dal lontano 2011.

L'Inter arriverà alla stracittadina euforica per il meritato successo contro la Lazio che ha partorito il sorpasso e una settimana dedicata agli allenamenti alla Pinetina. Il Milan, dopo le due sberle di La Spezia e la trasferta di domani a Belgrado in Europa League. Sarà un vantaggio per i neroazzurri, purtroppo fuori da ogni competizione europea? La logica dice di sì. Ma il derby, per statuto, sfugge ad ogni logica.

Per calendario si giocherà in casa Milan, ma ancora una volta dovremo assistere ad una stracittadina con gli spalti desolatamente vuoti. Un derby senza la sua gente è un ossimoro. Un derby senza la sfida nella sfida che parte dagli spalti con i cori e le scenografie che le due curve hanno sempre regalato, è una cosa triste dettata dalla maledetta pandemia, anche se la tragedie derivanti dal virus sono altre e colpiscono ogni giorno centinaia di famiglie.

La Curva Nord ha deciso di indire la settimana della supremazia interista decretando Milano “Zona Nerazzurra”. Manifesti sui muri, bandiere sui balconi, sciarpe al collo anche sul posto di lavoro. Una scenografia virtuale che dovrà in qualche modo ricreare quel supporto ambientale che solo il derby merita e che lo stadio non potrà vivere. Ma poi, sul campo, sarà Milan- Inter e i cuori batteranno forte, come sempre.

Dal punto di vista tenico-tattico si prospetta una sfida quanto mai interessante. Antonio Conte sembra aver trovato la quadra e... la squadra che meglio incarna le sue idee per vincere le partite in questa fase di campionato così delicata. Pragmatismo, concentrazione, difesa finalmente difficilmente perforabile e fortissimo spirito di gruppo che non era facile preventivare in un contesto societario per nulla tranquillo. Contro la Lazio, poi, è tornata a brillare la LuLa dopo l'opaca prova in Coppa Italia in casa Juventus.

Lukaku ritroverà Ibrahimovic, patner del non edificante scambio di opinioni nell'ultimo derby. Auspicabile una sincera stretta di mano fra i due prima del fischio di inizio e poi, da parte di Big Rom, una replica della prestazione offerta contro la Lazio. Se così fosse, le chance di vittoria aumenterebbero in maniera esponenziale. Così come in caso di conferma da parte di Lautaro Martinez che, a soli 23 anni, è uno degli attaccanti più forti a livello europeo. Il pressing sui difensori avversari che gli chiede Conte in fase di non possesso, a volte lo rende meno lucido al momento del tiro, ma c'è tempo per poter lavorare anche su questo aspetto.

L'Inter, compiuto il sospirato sorpasso, arriva al derby scudetto con la garanzia che siede in panchina. Si chiama Antonio Conte. Errori ne ha fatti, ne fa e ancora ne farà. Come ogni allenatore. Ma il saldo è a suo favore se dopo dieci anni di retrovia, la Beneamata sia tornata a competere per la vittoria dopo averla annusata già la scorsa stagione, tornando a disputare una finale europea. Il famoso “percorso” su cui in troppi hanno ironizzato, è a buon punto, nonostante il tecnico sia sia dovuto rassegnare a non poter attingere dal mercato invernale.

Ma l'acquisto inaspettato che potrebbe incidere pesantemente nella volata finale era già vestito di neroazzurro e parla danese. Christian Eriksen il suo nome e a Conte sta cominciando a piacere molto. Ancora quattro giorni, quattro lunghissimi giorni e poi sapremo. Intanto Milano è “Zona Neroazzurra”.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 17 febbraio 2021 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
vedi letture
Print