L’Inter di Mazzarri sta vivendo il momento d’oro della sua stagione. Fiorentina, Roma e Verona ne sono la prova, ma la sfida con l’Atalanta, per quanto alla portata sulla carta, può essere un vero banco di prova, anzi di maturità, per i nerazzurri. L’occasione è ghiotta, con la possibilità di guadagnare punti, o addirittura superare la Viola, impegnata col Napoli, ma gli orobici sono avversario ostico, anzi quasi un tabù da esorcizzare (l’anno scorso a san Siro andò in scena un vero e proprio film horror, per la retroguardia di Strama, ma soprattutto grazie alle discutibili scelte arbitrali). 

Giugno intanto si avvicina e la rosa sta finalmente rispondendo presente in più di undici elementi, tutti in bagarre per farsi notare e trovare minuti importanti, che possono valere la conferma nell’anno zero, il prossimo (con l’ambizione Europa, quella che conta). 

Mazzarri si gode la momentanea abbondanza, ma è lui stesso il primo motivatore, nelle parole e nei fatti. Una chance, quando arriva, va sfruttata e nel calcio le cose cambiano in un istante. Basti chiedere a Ranocchia, scontento e sul piede di partenza non meno di un mese fa, poi la squalifica di Samuel, la rivincita e, finalmente, la fiducia del tecnico. “Chi scende in campo la domenica e mi asseconda sarà confermato per la gara successiva. Tutti devono pensare alla squadra e a vincere, facendo male, si potrebbe perdere il posto. Ci vuole competività”, questo recita il tecnico, con l’italiano ancora titolare nella sfida agli uomini di Colantuono e, forse, un passo più vicino alla permanenza. Destini che cambiano anche in un reparto, quello arretrato, che sembrava aver trovato la sua stabilità. Samuel, l’uomo della rinascita, scalpita, così come Juan, che si allena meglio di prima, perché Mazzarri è di parola e il posto assicurato non ce l’ha nessuno. Sopratutto in un anno di transizione.

Lo stesso vale per controcampo e attacco. Hernanes ha alzato la qualità della rosa, si sta dimostrando un top player, ma ha inevitabilmente tolto spazio ai vari Alvarez, Kovacic e Taider. D’Ambrosio bravo ed emozionato all’esordio, ma pronto a confermarsi, e un Icardi abile a soffiare il posto ad un Principe arrugginito, ora perennemente in rincorsa sull’ex Samp. La competizione alza il livello di tutti e ora anche dalla panchina arriva qualità vera. Ma Ricky e gli altri non disperano: “Avere tanti giocatori importanti è molto utile, a volte si vince anche con i cambi e per me è fondamentale avere più soluzioni”.

Solo con rose all’altezza si sta nei primi posti, l’ambizione annunciata della prossima stagione, ed è bene partire fin da subito. Per creare un ciclo ci vogliono anni, ma la rincorsa alla Juve passa anche da una stagione così. Mazzarri accende la competizione in casa nerazzurra ed è bagarre per una maglia. A giugno si tireranno le somme, ma un gruppo già impreziositao a gennaio, con qualche rientro e un paio di colpi di prima fascia può partire con le ambizioni giuste. L’Atalanta sarà l’ennesimo esame da superare. Guai a sprecare una chance, WM è uomo di parola...

Sezione: Editoriale / Data: Dom 23 marzo 2014 alle 00:00
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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