Il calciomercato è bello anche per questo: incerto come poche cose, riesce a dire tutto e il contrario di tutto anche nell'arco di poche ore. Una trattativa può saltare per pochi dettagli quando ormai tutto è pronto per condurla in porto, così come può essere cominciata e conclusa in una sola giornata. Ed ecco che anche il mercato dell'Inter, specie quest'anno in cui le possibilità economiche sono ridotte ed è facile abbandonare un obiettivo anche per il semplice rilancio di una rivale, cambia repentinamente. I nerazzurri hanno visto sfumare piste che sembravano ormai certe, come Poli, Isla, Destro (anche se pare che ora tutto possa riaprirsi, a proposito di sorprese), ma anche Lavezzi e forse ora Lucas, per il quale il "solito" rilancio oltre le possibilità di Moratti, nello specifico quello del Manchester United, potrebbe rompere le uova nel paniere dopo mesi di corteggiamento da parte di Ausilio e Branca.

Ma le sorprese possono concretizzarsi però anche in fase di uscita, e se gli addii di Lucio e Forlan potevano essere preventivabili, oltre che auspicabili, sono arrivate come un fulmine a ciel sereno le parole di Pazzini, oramai ai confini della prima squadra, e le decisioni di cedere Julio Cesar e Maicon. C'è bisogno di far cassa, lo si sapeva, e di colmare tutti i debiti prima dell'entrata in vigore a tutti gli effetti del Fair Play Finanziario. Ed ecco che, in questo tourbillon di voci e trattative frenetiche, la sorpresa può arrivare anche da una mancata cessione.

Come quella di Sneijder: dato da tutti, a fine campionato, sul piede di partenza, uno dei primi sacrificabili sull'altare del bilancio, apparso svogliato e desideroso di cambiare aria, per ogni giorno che passa Sneijder sembra sempre più legato alla maglia nerazzurra. Appena rientrato dalle vacanze post Europeo, si è presentato ad Appiano con uno spirito nuovo, desideroso di ricominciare, voglioso di mettersi a disposizione della squadra e del mister, insomma un calciatore rigenerato. Al punto che si sabato mattina si è allenato presto ad Appiano, da solo, per partire insieme ai compagni per il Trofeo Tim nonostante non fosse convocato, ed ha convinto Stramaccioni a portarlo con sé per far "gruppo".

E se fosse lui il nuovo "acquisto" per il centrocampo? Certo, dovesse arrivare una super offerta Moratti non dirà no, in questo momento economico nessuno è incedibile. Ma l'offerta in questione non è arrivata, e se il calciatore rimetterà testa e cuore nel progetto Inter, come è sembrato nei primi giorni di ritiro, l'Inter non avrà nessun interesse a venderlo. Nel 4-2-3-1 di Stramaccioni si integra perfettamente nel tridente di trequartisti, quando è in forma può decidere le partite anche da solo, e cercare sul mercato uno con le sue caratteristiche non è facile. Oggi potrebbe giocare uno spezzone a Como, occasione giusta per testare il suo grado di coinvolgimento e lo stato di recupero dalla forma fisica dopo il relax estivo.

E a proposito di mancate cessioni: si continua a cercare un vice Milito, sfumato quasi definitivamente Destro (che pure aveva espresso preferenza per tornare all'Inter) perché non puntare su Longo, che in Primavera e nel ritiro di Pinzolo ha fatto vedere ottime cose? Magari è più "acerbo" di Destro dal punto di vista dell'età, ma chi lo conosce bene giura che in prospettiva potrebbe essere anche più forte. D'altronde proprio la valorizzazione dei vivai è uno dei punti cardine del famigerato FPF.

Twitter @Dfabbricini

Sezione: Editoriale / Data: Mar 24 luglio 2012 alle 00:00
Autore: Domenico Fabbricini
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