Brozovic all'Al-Nassr. Calhanoglu regista. Fiducia ad Asllani alle spalle del turco. Frattesi come rinforzo a centrocampo. La strategia dell'Inter è ben definita, può essere condivisibile o meno in base alle proprie preferenze, ma c'è una cosa su cui tutti gli interisti sono d'accordo: l'addio di Marcelo Brozovic ti svuota l'anima e frantuma in due il cuore. 

Non può essere altrimenti. Primo perché abbiamo perso uno dei registi più forti in circolazione in Europa e nel mondo. La storia nerazzurra di Epic Brozo è andata a pari passo con quella recente dell'Inter. E' arrivato nel gennaio 2015 in un'Inter decisamente a picco, se ne va nell'estate 2023 dopo aver sfiorato di vincere con l'Inter la Champions League. Quanto di Brozovic c'è nella rinascita nerazzurra negli ultimi anni? Tantissimo, anche se c'è voluto un po' per far decollare questo matrimonio. La vera svolta è arrivata con Spalletti quando Brozo è stato spostato nei due davanti alla difesa nel 4-2-3-1. Da quel momento, marzo 2018, l'Inter torna ad avere magicamente ordine, compostezza, razionalità, logica e un cervello in mezzo al campo. Tutto quello che è mancato per troppo tempo e che serviva per tornare nell'Europa che conta e grandi in Italia. 

Dal suo arrivo a Milano alla finale persa a Instabul, ne sono succese davvero di cose. Nel 2018 è stato ad un passo dal lasciare l'Inter e diventare un giocatore del Siviglia. Era tutto fatto per il suo trasferimento in Spagna, tanto che il club andaluso inviò un aereo privato a Milano. L'intervento di Spalletti e il mancato arrivo di Pastore fecero saltare però l'affare. Qualche giorno dopo San Siro lo fischia dopo la sostituzione nel match contro il Bologna, lui risponde prima con un applauso ironico e poi scalciando la panchina per la rabbia. Tutti gli ingredienti per credere ad un matrimonio finito, ma Brozovic è Epic proprio per questo. Resta, si rialza, riconquista la fiducia e l'amore di tutto il mondo nerazzurro e se ne va dopo aver trasformato quei fischi in una standing ovation ad ogni partita. Nel mezzo della sua avventura in nerazzurro, va ricordato che Brozovic ha perso anche una finale dei Mondiali con la sua Croazia, dopo una competizione giocata ad altissimi livelli. Tra migliaia di chilometri percorsi e macinati in ogni campo calpestato, con l'Inter Brozovic ha vinto uno scudetto, due Coppe Italia e due Supercoppe italiane.

L'Inter però non perde soltanto un grande giocatore, perde anche un grandissimo personaggio. La mossa del coccodrillo non è stata inventata proprio da lui, ma è come se lo fosse. Da quando l'ha riproposta al Camp Nou contro il Barcellona, le squadre di tutto il mondo non ne possono più fare a meno. Saranno impossibili da dimenticare le sbracciate in mezzo al campo, le esultanze negli spogliatoi, i tatuaggi e il suo legame speciale con Barella. "Bare dove sei?", il tormentone riproposto sui social pochi minuti dopo la notizia del suo approdo in Arabia che ha commosso tutti i tifosi nerazzurri. 

Sarà difficile abituarsi ad un'Inter senza di lui, ma la consolazione è che la storia d'amore con Brozovic si sia conclusa come meritava. E' stato un viaggio bellissimo. Non resta che apporre il pollice e l'indice della mano sotto il mento e dirti... Epic Grazie Marcelo.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 26 giugno 2023 alle 00:00
Autore: Raffaele Caruso
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