Il sistema italiano anti-pirateria Piracy Shield, introdotto nel 2023 e gestito dall'AGCOM, acclamato in patria per la sua rapidità ed efficacia nel contrastare lo streaming illegale, è giunto all'attenzione di Bruxelles, ma le notizie non sono interamente positive. La Commissione Europea, pur lodando gli sforzi dell'Italia nella lotta contro la pirateria online, ha infatti espresso significative perplessità sulla piena conformità della piattaforma al Digital Services Act e sulla sua potenziale violazione di diritti fondamentali, come la libertà di espressione.

L'obiettivo primario del sistema è tutelare i diritti d'autore e arginare un fenomeno criminale che nel 2024 ha causato all'economia italiana danni stimati in circa 2 miliardi di euro, di cui 350 milioni solo per lo sport in diretta. La Commissione Europea ha riconosciuto l'importanza di tali sforzi, in linea con la Raccomandazione 2023/1018 sulla lotta alla pirateria online. L'Italia, inoltre, ha esteso l'applicazione di Piracy Shield anche ad altri contenuti "sensibili al tempo" come prime visioni di film e programmi di intrattenimento, andando oltre le raccomandazioni UE. Vengono però sottolineate diverse criticità, tra cui la mancata comunicazione alla Commissione europea, attraverso lo strumento UE 'Tris', il tempo considerato insufficiente e privo di verifica o contraddittorio per quanto riguarda il blocco dei contenuti oppure le modalità con cui vengono adottate certe soluzioni come blocco che avviene a livello di DNS o indirizzo IP, che viene definito nella lettera "rozzo e grezzo". 

Sezione: News / Data: Sab 05 luglio 2025 alle 21:35
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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