Parola alla difesa. Si è interrotto il magic moment dell'Inter con una doppia tegola: Ranocchia e Samuel rimarrano fuori per infortunio per almeno due settimane. Ad Appiano resta il grande entusiasmo per la vittoria di Torino, ma Stramaccioni ha parlato di emergenza, già in vista della partita di oggi contro il Partizan. Tutti gli occhi sono su Matias Silvestre: non ha convinto fin qui, ora è il suo momento. E' quasi all'ultima spiaggia, deve convincere già a partire da stasera. In attesa dei ritorni (anche Chivu è fuori, almeno per un altro mese) Juan è l'uomo indispensabile.

Ma occhio a Cambiasso e Guarin. Il Cuchu è in una forma straordinaria, ora sarà utilissimo anche da difensore centrale per mantenere la difesa a 3. La squadra ha sempre vinto con la difesa a 3, Stramaccioni cercherà di mantenere questo modulo anche se sarà necessario passare anche alla retroguardia a 4. Se Cambiasso scalerà in difesa, ci sarà più spazio a centrocampo per Fredy Guarin. Il colombiano ha ruggito contro la Juve, il raddoppio è nato dai suoi piedi. Ora Stramaccioni non può più tenerlo fuori, ma tocca a Guarin adattarsi a un ruolo più difensivo per sostenere il tridente. Soprattutto visto che tra poco, presumibilmente contro il Cagliari, tornerà anche Wesley Sneijder, che troverà spazio nel tridente al posto, a seconda delle partite, di Cassano o Palacio.

L'Inter non perde da 9 partite di fila tra campionato e coppa, sarebbe un peccato interrompere questa striscia contro il Partizan. Logico, però aspettarsi un po' di turnover da Andrea Stramaccioni. Giocherà Alvaro Pereira, che non trova molto spazio ma quando gioca fa sempre bene. Spazio anche a Mudingayi, Livaja, Jonathan e, come detto, Silvestre e Guarin. Il pericolo maggiore è Lazar Markovic, Mihajlovic ha svelato che Moratti ha chiesto informazioni su di lui. L'Inter non lo scopre certo ora, lo segue da tanto tempo con la fitta rete di osservatori che ha. 

Una ricerca in giro per il mondo che ha portato grandi risultati, soprattutto a livello giovanile. I radar dell'Inter sono accesi da tempo in Croazia, lo dimostra Marko Livaja, titolare questa sera contro il Partizan. Livaja, in futuro, potrebbe non essere l'unico giocatore croato in nerazzurro. Giocatori croati che diventeranno comunitari dal prossimo giugno, una frontiera del mercato che si apre, con tante complicazioni in meno per il tesseramento. L'Inter ha provato due giovani, che hanno svolto la preparazione estiva con la Juniores Berretti di Sergio Zanetti dal 6 al 16 agosto. Sono Ante Roguljic, talentuoso trequartista classe '96,  e Andrej Simunec, difensore centrale del '95. L'Inter li ha valutati, ora i due giovani aspettano una risposta che potrebbe arrivare solo dal prossimo giugno, quando saranno comunitari. L'Inter però vuole valutare bene, non vuole sbagliare. 

Sono tanti i talenti giovanissimi in rampa di lancio in Croazia, che stanno crescendo nelle nazionali giovanili. Come nell'Under 19, dove si sta mettendo in mostra Kruno Ivancic, attaccante classe '94 della Dinamo Zagabria. L'Inter lo notò due anni fa e gli fece fare un provino a Milano. Ivancic si allenò con l'Inter, poi fu richiamato ma aveva già firmato per la Dinamo Zagabria. L'Inter aveva provato anche a strappare il più grande talento croato a livello giovanile: Alen Halilovic. Il trequartista della Dinamo, '96, fu a un passo dai nerazzurri a gennaio. Anche Sime Vrsaljko, ancora monitorato, fu vicino all'Inter, ma in settembre. Così come Kovacic e Simunovic, talenti seguiti dall'Inter. E ci sono anche tanti talenti che ancora devono esplodere. Da Roko Prsa (attaccante classe '96 della Dinamo, che piace all'Arsenal) a Josip Basic (trequartista del '96), la risposta dell'Hajduk ad Halilovic. Passando per il '97 Silvio Anocic, Dino Spehar e Tomislav Kis (entrambi '94) e Hrvoje Ilic, addirittura un '99. L'Inter c'è, i radar sono accesi. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 08 novembre 2012 alle 00:01
Autore: Guglielmo Cannavale / Twitter: @guglicannavale
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