Non sono impazzito. Né tantomeno voglio scrivere qualcosa come un qualsiasi tifoso sfegatato che racconta una realtà tutta sua. La mia etica professionale non lo permette. Come specificato più volte, il non essere obiettivo per un giornalista è una sconfitta enorme, da qualunque lato si veda tale questione. Quindi scopro immediatamente le mie carte: il titolo è una forzata provocazione, che tuttavia nasconde anche un fondo di verità. 

So perfettamente che l’Inter contro il Napoli non abbia disputato un match che finirà sugli annali. Anzi, confesso pure che nel primo tempo mi è partito più di uno sbadiglio. Non è stata una partita divertente per lo spettatore, anche se a livello tattico ha regalato più di uno spunto di riflessione.

Il problema è un altro. A fine partita la stragrande maggioranza di supporters (anche nerazzurri), oltre agli addetti ai lavori, ha definito immeritata la vittoria della Beneamata. E questo secondo me è un errore. O almeno ci dobbiamo mettere d’accordo su cosa possa significare giustificare totalmente un successo sui rivali di turno.
E quindi torno semplicemente a quanto scritto nei mesi precedenti. Resto convinto che se la prestazione è di rilievo, i tre punti sono una conseguenza. Difficilmente giocando male si può tornare a casa con un risultato positivo. E quando capita, si tratta di episodi, avvenimenti che già per accezione stessa non possono essere ripetuti con continuità. 

Prendiamo perciò le gare disputate dall’Inter in tutta questa prima parte di stagione. Mi sembra più che onesto sottolineare come i meneghini abbiano più volte giocato un buon calcio, ma poi, per un motivo o per un altro, non abbiamo ottenuto la vittoria. Anzi, sono stati persi punti preziosi in campionato e decisivi, per come poi è andata a finire, in Champions League.

Ma se prima era colpa dell’Inter che non riusciva a segnare, e che comunque qualcosa sempre subiva, o merito dei portieri avversari che paravano tutto (il 19 enne Anatoliy Trubin vi ricorda qualcosa?) adesso non è che la situazione, esaminando solo la partita contro il Napoli, di colpo deve essere ribaltata a convenienza. 

Sono il primo a sostenere che i campani, almeno ai punti, meritassero il pareggio. Handanovic da applausi, per distacco è il migliore in campo. Ma di fatto lo sloveno ha fatto solo il suo lavoro. E di certo non è colpa dell’Inter se i rivali hanno difettato in precisione in determinate circostanze. 

Se prima le avversarie dei nerazzurri venivano lodate per l’essere ciniche, ora lo stesso discorso deve essere esteso anche ai giocatori del Biscione. Se Vidal, dopo il rosso rimediato contro il Real Madrid, è stato giustamente criticato da tutti per aver tradito Conte e i suoi compagni, un atteggiamento identico lo si deve avere anche verso Insigne, per delle proteste immotivate e un turpiloquio frustato in uno stadio vuoto, a due metri dal direttore di gara. C’è un regolamento ben preciso, il penalty era sacrosanto. Più che essere permaloso Massa, mi è sembrato sprovveduto il fantasista campano.

Quindi alla fine, dopo un’analisi un po’ più accurata, l’1-0 dell’Inter sul Napoli ci può stare. Se segni vinci, se non lo fai perdi, al massimo pareggi 0-0. Facile, lineare. 

In antitesi (o forse no) con le opinioni di tanti sulla Beneamata, che dimenticano come alcuni risultati, determinati dai dettagli, non avevano fatto sorridere Lukaku e compagni. La ruota gira. E ci sta che qualche volta anche la Dea bendata aiuti i nerazzurri.
Certo, giocando così non si arriverà lontano. Ma ripetendo invece tante prestazioni del passato, anche quelle dove si è raccolto poco, con un po’ più di attenzione e cattiveria, e senza disattenzioni sciocche, l’Inter potrà certamente togliersi qualche soddisfazione. 
Non è vero che vincere è l’unica cosa che conta. Ma l’1-0 sul Napoli dimostra come un tale risultato possa servire. Ed essere utile nella rincorsa Scudetto. Per una vittoria che sarebbe, quella sì, la migliore della stagione, anzi delle ultime 10 annate, per i meneghini.

VIDEO - NERAZZURLI - INTER-NAPOLI, ODISSEA TRAMONTANA MA FINISCE COI TRE PUNTI

Sezione: Editoriale / Data: Ven 18 dicembre 2020 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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