È vero, verissimo, quello che la stampa specializzata ha detto di Leonardo e della conferenza stampa chiarificatrice (?) indetta dal brasiliano: e cioè che in quei minuti di parole e teoremi emergono tutti i dubbi, la confusione, le perplessità e forse anche le paure di un uomo che non sapendo bene dove andare e cosa fare, non ha avuto alle sue spalle un vento favorevole.

“Non ci può essere vento favorevole per chi non sa dove andare”: dice più o meno così un vecchio adagio molto caro a chi ha il mare nel cuore e nella mente. E forse è stato proprio questo il problema di Leonardo. Un uomo, un ex allenatore, che strozzato da troppa libertà si è perso in mille rivoli, senza ritrovare più la strada di casa. E forse, il grazie più sentito e speciale lo deve proprio a papà Moratti, l’unico che lo ha capito davvero e che lo ha liberato anticipatamente, dandogli il via libera a trattare con il Paris Saint Germain.

Non devono essere stati facile per Leo gli ultimi 24 mesi: ma, francamente, appare difficile condannarlo. Alzi la mano chi sarebbe stato capace, al suo posto, di rifiutare prima la panchina del Milan e poi quella nerazzurra. Due incarichi prestigiosi, che danno gloria, onore, visibilità e soldi. Certo, con il senno del poi il buon Leonardo ci avrà riflettuto e avrà tratto i suoi bilanci, ma è troppo facile giudicare il dopo, conoscendo il prima: nessuno di noi avrebbe rifiutato quelle panchine.

Come ricordare, dunque, Leonardo ora che appartiene al passato? Che ricordo dobbiamo conservare? Nonostante tutto, positivo: al brasiliano resta legato un periodo favorevole, fatto di vittorie consecutive in campionato, di vittoria in Coppa Italia e anche la Champions (con quella notte tedesca grazie a quel piatto sinistro di Pandev…) non è da buttare. Il resto, sappiamo come è andata a finire…

Bisogna serbare un buon ricordo di Leonardo: un allenatore che non ci ha messo un secondo ad accettare una sfida complicata. Un mister ben voluto dallo spogliatoio e un uomo molto legato all’ambiente nerazzurro altrimenti non avrebbe messo in atto quella (sgangherata) conferenza stampa: è stato, a modo suo, un segno per dimostrare il suo attaccamento alla maglia. Dobbiamo volere bene a Leo augurargli immensa fortuna. E che questa volta il vento soffi dalla parte giusta…

Sezione: Editoriale / Data: Mar 12 luglio 2011 alle 00:02
Autore: Giuseppe Granieri
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