'Questa non è la Champions'. Parafrasando il titolo dell’opera più famosa di René Magritte, genio surrealista tra i simboli della città di Bruxelles, la prima parte di League Phase dell’Inter sembra la rappresentazione della competizione più prestigiosa di tutte a livello di club. Lontana dai match epici con Bayern Monaco e Barcellona della scorsa edizione, i nerazzurri si sono dovuti calare in un contesto diverso facendo tappa, dopo le comode vittorie con Ajax e Slavia Praga, in casa dell’Union Saint-Gilloise, campioni uscenti del Belgio, con l’obiettivo di vincere per avvicinarsi piano piano all’oggetto reale d’argento con le orecchione. La squadra del neo tecnico David Hubert presenta un livello di difficoltà inizialmente più tosto per i campioni d’Italia, stranamente sorpresi e passivi a livello di approccio al match: dopo neanche 180 secondi, Promise David approfitta di una lettura difensiva sbagliata di Stefan de Vrij, poi lo dribbla in area prima di sbattere contro Yann Sommer. Bravo a ripetersi poco dopo sugli sviluppi di un’azione che vede Lautaro Martinez salvare un gol fatto di Mathias Rasmussen prima della linea. L’’assedio dei padroni di casa (in affitto sul campo dell’Anderlecht) non si esaurisce ma continua coi tiri da fuori di Van de Verre e ancora di David. Passato il trompe-l'œil di 7', gli ospiti si rimettono in ordine tatticamente e cominciano a macinare gioco, arrivando anche a costruire una chance monumentale per il vantaggio attorno al quarto d’ora: Hakan Calhanoglu inventa per Lautaro che, da posizione defilata, mette in mezzo un tiro-cross che Pio Esposito deve solo spingere in porta. Ma, in spaccata, incredibilmente l’ex Spezia manca l’appuntamento con l’1-0. Così come Davide Frattesi pochi secondi dopo, sempre inserendosi in zona secondo palo. La partita è intensa, senza soste: mentre i nerazzurri sembrano aver ritrovato le distanze, provando anche a rendersi pericolosi con Calhanoglu da fuori, l’USG non perde la verve offensiva con gli scatenati Niang e David in ripartenza. Tre conclusioni che non fanno cambiare il doppio ‘zero’ nella casella del punteggio. La scena si ripete anche al 29’, dagli sviluppi di un corner per l’Inter: Calha pennella sulla testa di Esposito, che la manda di poco alta sopra la traversa. Poco dopo due episodi arbitrali: nell’area dei belgi, Leysen poggia una mano sulla spalla di Lautaro che reclama un penalty. L’arbitro, dopo il check col VAR fa correre, poi deve estrarre un giallo pesante per De Vrij, punito per l’imprudenza su Van De Perre nonostante il tackle sul pallone. La gara non si sblocca, ma l’impressione è che il gol sia nell’aria: Scherpen alza il muro sulla conclusione di Lautaro a colpo sicuro, ma centrale, e manda in corner. Dal quale nasce la zampata vincente di Denzel Dumfries, il più lesto di tutti a sfruttare la torre preziosa di Yann Bisseck. L’Inter capitalizza da palla inattiva, poi spreca il raddoppio su una palla regalata dagli avversari con Lautaro che si incarta davanti al portiere non sapendo quale soluzione prendere tra dribbling e tiro. Poco male perché lo stesso Toro, al secondo tentativo, non perdona finalizzando al massimo un contropiede promosso da Dumfries e rifinito da Pio Esposito. E’ l’ultima scena di un primo tempo che si è concluso in maniera opposta all'avvio. 

SECONDO TEMPO -
Mossa inzaghiana di Chivu o, semplicemente, saggia: fuori l'ammonito De Vrij, il peggiore dei suoi, dentro Manuel Akanji per non correre rischi inutili. Rischi che, invece, non riesce più a evitare l'USG dopo aver incassato il terribile uno-due di fine primo tempo: Dumfries, al 47', ha sul destro la palla per il tris ma ciabatta malamente. Il 3-0 è solo rinviato e arriva dal dischetto grazie all'infallibile Hakan Calhanoglu, al 53', dopo l'intervento del VAR che ha ha fatto notare all'arbitro Glenn Nyberg il muro pallavolistico di Mac Allister sulla schiacciata di testa di Lautaro. Col risultato in ghiaccio, al 58', Chivu aziona  la girandola dei cambi: Bonny, Dimarco e Sucic fanno rifiatare Lautaro, Bastoni e Calhanoglu. L'Inter entra nella modalità risparmio energetico ma senza mai uscire dalla gara, idem l'Union che, pur caricata da un 3-0 pesante per il morale, non smette di credere di segnare il gol della bandiera. Non ci riesce Niang calciando, da buona posizione in area, direttamente contro i tabelloni pubblicitari. Fa peggio Pio Esposito che, al 69', a due passi dalla porta completamente libera, non converte il cross di Dumfries nel suo primo gol in Champions. Che arriva pochi giri d'orologio più in là, curiosamente sull'assist di Bonny, in un quadretto da meglio gioventù nerazzurra. E' l'immagine del 4-0 finale, un risultato che allunga la striscia dell'Inter a sette vittorie consecutive. In attesa dell'esame Napoli sabato, i nerazzurri restano al comando della maxi-classifica di Champions con nove punti fatti sui nove disponibili.  

Sezione: Focus / Data: Mar 21 ottobre 2025 alle 22:51
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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