Con una sconfitta sul campo del Chievo Verona si chiude una non fortunatissima stagione nerazzurra, con la conquista comunque dell'obiettivo minimo: l'Europa League. Forse si poteva fare qualcosa in più, ma in regime di rifondazione, e con il "cantiere" ancora aperto (vedi i tanti addii già annunciati), può andar bene anche così. Riviviamo allora la partita nelle principali statistiche nell'ultimo appuntamento stagione con lo "Zero a Dieci".

ZERO - L'Inter chiude con zero punti l'ultima partita della stagione sul campo del Chievo, dopo essere stata in vantaggio a lungo. Poco male, qualunque risultato sarebbe stato ininfluente ai fini della classifica di entrambe le squadre, e alla fine hanno fatto festa tutti: il Chievo per la vittoria, l'Inter nel commovente saluto a Zanetti, Cambiasso, Samuel e Milito che lasciano.

UNO - Primo gol con la maglia nerazzurra per Andreolli, che quest'anno ha giocato solo 220 minuti, due sole presenze da titolare: ci voleva la sua ex squadra per regalargli anche la prima gioia.

DUE - Due gli ex a segno ieri sera: prima Andreolli, quasi dimenticato in questa stagione, che ha aperto le marcature in favore dell'Inter. Poi nella ripresa, entrato addirittura dalla panchina, si è scatenato Victor Obinna, che con due gol e una prestazione inaspettata ha ribaltato i giochi.

TRE - I tiri in porta dell'Inter, di cui uno trasformato in rete da Andreolli, nonostante i 14 tentativi verso la porta veronese. Ha tirato 13 volte verso la porta anche il Chievo di cui 4 nello specchio, con la differenza che in cui occasioni Obinna ha bucato Carrizo.

QUATTRO - Quarta presenza in campionato per Andreolli e Carrizo, rispolverati in una partita senza nulla in palio ma utile per dare una soddisfazione anche a quegli elementi meno utilizzati durante tutto l'anno. Quattro anche gli argentini che, ancora una volta, sono andati a salutare il proprio pubblico, in lacrime, ufficializzando nuovamente semmai ve ne fosse necessità il loro addio: Zanetti, Samuel, Milito e Cambiasso. E 4 infine è il numero di maglia di Zanetti, che sarebbe cosa buona e giusta ritirare, come da prassi, per omaggiare una leggenda ineguagliabile.

CINQUE - L'Inter chiude la sua stagione al quinto posto, e questo si sapeva già da una settimana, a cinque punti dal quarto posto, occupato dalla Fiorentina. Col senno del poi si sarebbe potuto fare meglio, a partire dalla sconfitta di ieri a Verona (ma la qualificazione europea ha fatto sì che si giocasse sottotono), per finire ai tanti pareggi che hanno sostituito vittorie alla portata nel corso dell'anno. Consoliamoci con il ritorno in Europa. Per ora.

SEI - Il numero di seconde linee mandate in campo contemporaneamente dal primo minuto, in perfetto clima di fine campionato: Carrizo, Campagnaro, Andreolli, Taider, Alvarez, Botta.

SETTE - I minuti giocati in serie A da Bonazzoli, un ragazzo di cui sentiremo parlare. Non è da tutti esordire nel massimo campionato a 16 anni (17 li compirà il prossimo 21 maggio), di lui si dice un gran bene e con 9 reti ha fatto il suo dovere nella Primavera quest'anno. Mazzarri gli ha voluto regalare il grande palcoscenico, non ha toccato molti palloni ma solo questo è un chiaro segnale che il ragazzo è ormai quasi pronto per il calcio dei "grandi".

OTTO - L'Inter chiude il campionato con il non brillantissimo risultato di 8 sconfitte complessive, che si uniscono alle 15 vittorie e ai 15 pareggi. Un cammino tutto sommato accettabile visto che si è centrato il quinto posto e di conseguenza l'Europa League, migliorabile il prossimo anno vista anche la serie record di pareggi, la più alta in questa stagione. Tra l'altro, questa è la quarta Inter con più pareggi della storia.

NOVE - Mazzarri ha preferito schierare molte seconde linee e così titolari come Palacio, Handanovic e Icardi sono rimasti in panchina. Si chiude così con 9 reti il campionato di Mauro Icardi, come il suo numero di maglia, che si traduce anche in zero bonus, che sarebbero scattati al passaggio in doppia cifra. Un traguardo solo sfiorato ma che potrebbe essere centrato il prossimo anno, visto che l'argentino si candida fortemente a un ruolo di protagonista.

DIECI - Così come è giusto osannare Zanetti per i tanti record stabiliti in maglia nerazzurra, un vero monumento del calcio mondiale, così non si può dimenticare il suo connazionale Esteban Cambiasso, seconda colonna dell'Inter subito dopo il capitano; per lui dieci stagioni in nerazzurro e 15 trofei: cinque scudetti, quattro Coppe Italia, quattro Supercoppe italiane, una Champions League e una Coppa del mondo per club FIFA. E' il calciatore che ha vinto il maggior numero di titoli nella storia del calcio argentino: 21. Un altro grande pezzo della grande Inter che se ne va. 

Sezione: Da Zero a Dieci / Data: Lun 19 maggio 2014 alle 00:30
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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