Torna alla vittoria l'Inter e lo fa in una giornata importantissima per la classifica perché i tre punti contro il Bologna consentono ai nerazzurri di scavalcare la Lazio al terzo posto. Andiamo a ripercorrere i numeri dell'incontro di questa domenica in questo appuntamento con "Da Zero a Dieci".

ZERO - Inqualificabile il gesto spocchioso di Marcelo Brozovic: è verissimo che il croato non aveva nemmeno così mal figurato nei 58 minuti giocati a San Siro in cui aveva anche trovato l'assist per il gol di Eder, ma il suo fare indolente e il fatto di essere il primo cambio in una situazione che si stava via via complicando lo ha reso oggetto di una bordata di fischi a cui lui ha reagito malamente applaudendo sarcastico il pubblico nerazzurro. Sentirsi fischiato non è bello, sicuramente, ma Brozovic ha pagato la sua indolenza e anche quella di Perisic - anche lui avrebbe subito tale trattamento se avesse lasciato il campo - e invece di rispondere così al pubblico avrebbe dovuto pensare a smentire tutti con i fatti e non con i gesti.

UNO - La presenza da titolare di Yann Karamoh che ha subito marcato una rete tanto bella quanto decisiva in una gara che egli stesso aveva sfruttato per mettersi ampiamente in mostra con una serie di belle giocate. Il francese aveva già fatto bene nelle poche apparizioni sin qui, ma adesso il suo gol lo fa balzare in avanti nelle gerarchie del reparto avanzato e - chissà - magari potrà aspirare ad una nuova maglia da titolare contro il Genoa. 

DUE - Quella contro il Bologna è stata la seconda miglior prestazione a livello chilometrico per i giocatori nerazzurri dalla gara con la Roma in poi, la terza dalla gara con l'Atalanta in poi. I nerazzurri hanno avuto un calo fisico abbastanza evidente nell'ultimo bimestre, ma nelle ultime due gare contro Crotone e Bologna la tendenza si è invertita e potrebbe essere un buon punto di partenza, anzi di ripartenza.

TRE - Le reti di Eder, la seconda consecutiva dall'inizio e la terza segnata in gare in casa, dopo quella che regalò il pari contro il Torino. Il ragazzo nato in Brasile e naturalizzato italiano aveva gli occhi puntati addosso da quando si è saputo dello stop di Icardi e lui non ha disatteso le aspettative regalando due segnature e aprendo il ventaglio di possibili alternative a disposizione di Spalletti da qui a fine campionato.

QUATTRO - I minuti trascorsi dall'ingresso di Rafinha al gol del vantaggio nerazzurro. L'ingresso dello spagnolo ha sicuramente illuminato San Siro e dato brillantezza alla manovra, non a caso il gol è arrivata da una triangolazione fra l'ex Barcellona e Karamoh. Questo e molto altro nella partita del figlio di Mazinho che ha ben impressionato nuovamente il pubblico di San Siro che già è stato rapito dalle giocate di classe del numero otto nerazzurro. 

CINQUE - Sebbene l'Inter sia la terza difesa del campionato, quello nerazzurro è il 5° miglior attacco della Serie A, ma con ben 21 reti di distanza dalla prima, 14 dalla terza che è il Napoli e 4 dalla Sampdoria davanti in questa graduatoria. L'Inter deve lavorare sui movimenti offensivi che si sono inceppati dopo la gara contro il Chievo e ritrovare con continuità i gol, perché la difesa, eccezion fatta per qualche sbavatura di troppo, rimane sempre una delle élite del campionato.

SEI - Le volte in cui l'Inter è andata sull'intervallo in parità nelle gare giocate in casa. Non una cosa strana dunque, ma in una situazione come quella dell'Inter attuale può creare qualche nervosismo, come accaduto a San Siro domenica quando qualche mugugno al 45° era pervenuto dalle tribune. Serve tranquillità e per averla bisogna continuare a vincere per arrivare al trittico con Milan, Napoli e Sampdoria in condizioni migliori di quelle avute sinora.

SETTE - Quello di Rodrigo Palacio è il settimo gol che l'Inter concede in situazioni di vantaggio e che consentono agli avversari di trovare il pareggio. Di questi 7 ben 3 sono arrivati dalla gara con la Fiorentina in poi e - si può dire senza paura di essere smentiti - sono arrivati per disattenzioni dei singoli e non per problemi di concetto e di applicazione dei dettami spallettiani. Concentrazione e tranquillità serve per evitare ciò perché per una squadra che segna poco subire un gol, specialmente quando si è già passati in vantaggio, potrebbe vanificare quanto di buono costruito.

OTTO - Dopo otto gare l'Inter torna alla vittoria. Era dal 3 dicembre i nerazzurri che non vincevano, era la gara in casa contro il Chievo: da allora 6 pareggi e due sconfitte che hanno portato fra dicembre e gennaio solo 6 punti in cascina, un bottino esiguo, ma che per le coincidenze del calendario non l'ha fatta sprofondare in classifica. Con la vittoria di domenica non solo è finita questa striscia negativa, ma si è anche collezionato la metà di quanto raccolto in due mesi e non si può non tener conto pensando al fatto che con le prossime due gare si potrebbe superare il rendimento del bimestre conclusosi e da considerarsi orribile.

NOVE - Karamoh è il nono giocatore dell'Inter a finire sul tabellino dei marcatori in stagione. Un dato insufficiente se si considera che fra le prime cinque della classifica i nerazzurri sono coloro i quali ancora non hanno raggiunto la doppia cifra come numero di marcatori diversi in rosa. Roma, Lazio e Juventus hanno ben 13 marcatori diversi, il Napoli 11: c'è un qualcosa da migliorare nella rosa nerazzurra.

DIECI - I cross effettuati dalla corsia di destra dall'Inter contro il Bologna, ritornando su buonissimi livelli, anche a livello di percentuale di cross andati a buon fine, il tutto in una giornata in cui mancava il miglior crossatore dei maggiori cinque campionati europei.

Sezione: Da Zero a Dieci / Data: Mar 13 febbraio 2018 alle 17:01
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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