Zhang Jindong è tornato a casa con un deludente punticino nel debutto in Champions, ma il risultato della partita a cui ha assistito era un dettaglio, nella sua missione italiana. Il patron di Suning in tribuna era seduto fra il figlio Steven e Xu Jiayin, fondatore di Evergrande, punta di diamante (è la più grande azienda al mondo nel campo del real-estate, costruzioni) di una delegazione cinese pronta a fare business in Europa. E Suning, attraverso l’Inter, in questo si sta trasformando nella porta europea per le grande aziende cinesi, sotto la regia del Governo di Pechino. Lo assicura La Gazzetta dello Sport.

"L’ultima volta che era venuto in Italia, Zhang senior lo aveva fatto al seguito del presidente Xi Jinping, per la firma del memorandum sulla «Via della seta» - ricorda la rosea -. In questo contesto, il gol dello Slavia sparisce. Le dimensioni dell’azienda Suning sono enormi e ormai note, ma vale la pena di ricordarle: 24,1 miliardi di euro di fatturato nei primi sei mesi del 2019, 21% di crescita annua, oltre 12 mila negozi, 442 milioni di iscritti al portale di vendita online, oltre 200 mila dipendenti. Suning è impresa totalmente privata, ma allineata agli indirizzi del Partito. I campi di azione ormai si moltiplicano e il core business si sta allargando dalla vendita di elettronica e elettrodomestici al retail a tutto tondo. Il prossimo passo sembra quello di ampliare il mercato del made in Italy in Cina e far sbarcare in Europa altri colossi cinesi, per prima quella Evergrande che in Asia è anche potenza calcistica (il Guangzhou due volte campione nella Champions asiatica) e oggi indiziata come prossimo main-sponsor nerazzurro".

Rispetto ad altre proprietà straniere, quella degli Zhang è stata sempre molto presente. "Il rampollo dei Suning - si legge ancora - ha vissuto la presidenza (prima in pectore, da ottobre 2018 effettiva) in modo multiforme: da una parte imprenditore concentrato sul business, dall’altra tifoso con passioni che paiono genuine (vedi lacrime per la Champions all’Olimpico), infine «influencer» sui social con esposizione mediatica efficace. Il tutto prendendo domicilio quasi costante in città e ora anche impegnandosi in prima persona per gestire «le regole del gioco». L’ingresso nel board Eca, le esternazioni sul Financial Fair Play e l’interesse verso la vendita del prodotto calcio italiano confermano che l’ambizione per il club è sorretta da una visione globale e da pazienti progetti a lunga scadenza, compreso lo stadio".

Sezione: Copertina / Data: Sab 21 settembre 2019 alle 08:35 / Fonte: La Gazzetta dello Sport
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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