Otto partite di fila da titolare e otto prestazioni super. Marcelo Brozovic si è lasciato definitivamente alle spalle l'incostanza e i dubbi che lo hanno accompagnato per anni ed è diventato un perno dell'Inter. Il croato ha superato anche le aspettative di chi ne aveva sempre rivendicato la qualità di base. In parte, la sua crescita esponenziale rispecchia quella di tutta la squadra: vincente ma non sempre convincente all'inizio, poi la crisi e poi la maturazione completa. La farfalla ha abbandonato il vecchio stato e ora vola.

E non può essere un caso se le performance dell'Inter si sono impennate proprio da quando Luciano Spalletti ha messo Brozo al centro della manovra. L'ex Dinamo Zagabria taglia e cuce, illumina, contrasta, detta i tempi di gioco, rallenta, accelera, verticalizza e va pure a chiudere l'azione come con il Cagliari. Insomma, un centrocampista totale, in grado di fare tutto e di reggere la mediana anche da solo come contro i mostri sacri della Juventus, quando – in dieci uomini – è rimasto a lottare da vero gladiatore assieme a Rafinha. Alzi la mano chi ha notato l'inferiorità numerica.

Messo titolare contro il Napoli l'11 marzo scorso e mai più uscito dall'undici di base. Napoli, appunto, poi Samp, Hellas, Milan, Torino, Cagliari, Chievo e Juventus: mai sotto la sufficienza e spesso tra i migliori in campo, se non il migliore. Collezionando anche un paio di assist assieme al gol già citato. Fuori solo a Bergamo per squalifica. E l'Inter, con lui nel ruolo di centrocampista centrale, con Cancelo definitivamente titolare e con Rafinha in condizioni decenti, è diventata squadra non più solo solida, ma anche piacevole da guardare e dominante.

Assieme alle numerose prove convincenti, poi, è arrivata anche la mutazione caratteriale. Brozovic resta un introverso, ma in campo è diventato un leader riconosciuto anche dal pubblico, che è passato dagli insulti alle ovazioni. A Spalletti il merito di aver invertito la rotta tattica del croato che, per la verità, già in nazionale giocava nei due davanti la difesa. Troppo anarchico per farlo in Serie A? Falso, e la bugia è stata disvelata.

Da partente praticamente certo (era fatta col Siviglia nel mercato di gennaio) a perno imprescindibile. E adesso non è improbabile pensare che Spalletti voglia ripartire anche il prossimo anno proprio da lui, visto quello che sta dimostrando. In barba alla possibile plusvalenza e a quella clausola di 50 milioni inserita nel contratto.

Alessandro Cavasinni

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Sezione: Copertina / Data: Mer 02 maggio 2018 alle 08:28
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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