Giovedì insolito di conferenza al Suning Training Centre, dove Antonio Conte è protagonista del confronto con i giornalisti presenti alla vigilia del big-match contro la Roma in programma domani sera al Meazza. FcInterNews.it è sul posto e riporta le parole del tecnico nerazzurro.
Domani arriva la Roma, un avversario in salute. Lo è anche l'Inter, però.
"Sicuramente si affrontano due squadre che stanno facendo molto bene. La Roma è in forma, ha appena vinto 3-1 a Verona. Significa che hanno raggiunto una maturità e una forza per cui bisogna fare grande attenzione. Hanno un organico importante, avendo preso giocatori che hanno dato grandi risposte. Complimenti a loro".
Ritieni questa la partita più difficile tra le prossime, per come è collocata?
"Sicuramente c'è un altissimo livello di difficoltà. La Roma ha entusiasmo, forma, fiducia. Affrontiamo una squadra che sta bene. Dovremo cercare di pensare a noi e fare quel che stiamo facendo. La stiamo preparando nella giusta maniera. Sappiamo che ci sarà da soffrire e che bisognerà reggere botta e allo stesso tempo dovremo essere precisi in fase realizzativa".
Ti aspettavi questa esplosione di Lautaro?
"Quando si parla troppo di un singolo giocatore o di due giocatori a me non fa mai piacere. Deve essere sempre considerata la squadra. Sicuramente stiamo parlando di un ragazzo giovane che sta crescendo. Mi piacerebbe però si parlasse di tutta la squadra perché fossilizzarsi su uno solo è una mancanza di rispetto verso tutti gli altri".
Ci sono ancora margini di crescita in questa Inter?
"Noi dobbiamo continuare a lavorare e crescere nell'idea di calcio che abbiamo per la fase di possesso e non possesso. Ci sono margini di miglioramento. Da quando abbiamo iniziato alcune situazioni ci hanno portato a spingere la macchina forte per stare nella parte alta della classifica. Non possiamo pensare di tenere l'acceleratore a mezza via perché questo comporterebbe dei grossissimi rischi e non ce lo possiamo permettere".
Ti aspettavi che Fonseca si adattasse così al nostro campionato? Qual è il giocatore chiave della Roma?
"Fonseca si sta dimostrando un bravissimo allenatore. Ha fatto cose importanti con lo Shakthar, è inevitabile che il nostro campionato è molto tattico e ti devi ambientare perché trovi squadre che studiano gli avversari e preparano benissimo la partita. C'è uno step ancora maggiore arrivando qui, lui è stato molto bravo a portare la sua idea e modellarla, adattandosi al calcio italiano. Penso stia facendo molto bene. Complimenti a chi ha allestito l'organico perché è molto competitivo, folto, di giocatori forti e con grande futuro davanti. Dobbiamo guardare non al singolo ma alla squadra, che ha qualità e forza. Per me non è una sorpresa. Roma e Lazio stanno facendo molto bene e hanno allenatori e organici pronti per competere".
Può essere un punto di svolta della stagione?
"Noi dobbiamo cercare di arrivare alla sosta di Natale nel miglior modo possibile. E' inutile dire che è un momento in cui dobbiamo fare di necessità virtù. Non è questione di svolta, bisogna arrivarci al meglio. Dopo potremo un attimo rifiatare e recuperare un bel po' di giocatori. Cerchiamo di stare concentrati e andare di partita in partita. Sappiamo che mancano quattro partite importanti e dobbiamo veramente stringere i denti, incrociare anche le dita e arrivare a Natale nel miglior modo possibile".
Ci sono tante assenze a centrocampo: affrontare la Roma può essere uno stimolo ulteriore per superare queste difficoltà o resta un problema?
"E' una situazione che stiamo affrontando nella giusta maniera. Vediamo il bicchiere mezzo pieno, nel momento di difficoltà tanti calciatori si sono responsabilizzati ancora di più. Mancano ancora quattro partite alla fine di questo ciclo e dobbiamo affrontarle a petto in fuori, sapendo e conoscendo i nostri pregi ed eventualmente le difficoltà del periodo. Non c'è tempo per piangersi addosso o accampare scuse e nascondersi. Diamo il massimo e poi vediamo cosa succede e come reggeremo questo periodo".
Quanto è stato forte l'interessamento della Roma? E' vero che l'ha chiamata Totti?
"Con Francesco mi lega un'amicizia dai tempi dell'Europeo. Mi ha chiamato per illustrarmi la situazione e poi io ho fatto delle valutazioni in maniera molto serena. Non ho sentito fosse il momento giusto. Non c'era in quel momento l'Inter. E' stata una mia sensazione. Ho fatto alcune valutazioni e ho deciso di declinare in maniera molto rispettosa, sapendo che è una grandissima piazza e un giorno mi augurerei un'esperienza lì".
FcIN - In questa situazione di emergenza a centrocampo si possono considerare Asamoah e Candreva per una posizione più interna?
"Io non ho parlato di emergenza a centrocampo, lo avete fatto voi. Sennò sembra sempre che mi lamento. Asamoah nasce centrocampista, l'ho adattato io come esterno quando arrivò alla Juve da Udine. Nell'eventualità può fare il centrocampista più di Candreva".
Politano resta un giocatore importante per l'Inter?
"E' un giocatore della rosa, l'infortunio traumatico alla caviglia lo ha tenuto lontano per tre settimane. E' un giocatore che ha caratteristiche diverse rispetto a tutti gli altri, bravo nell'uno contro uno. Se c'è una situazione in cui c'è bisogno di lui può fare benissimo la punta. E' un giocatore che tengo in considerazione, è inevitabile che ho un tot di giocatori e cerco sempre la soluzione migliore per la squadra".
Nainggolan l'ha ringraziata perché non si mai sentito così bene. Vista l'emergenza c'è il rimpianto di non averlo qui?
"Ho grande affetto per Nainggolan, volevo portarlo al Chelsea e lui lo sa benissimo. Penso che la scelta migliore per lui sia stata quella di andare a Cagliari. In tante situazioni bisogna sempre fare una profonda analisi e capire dove si può fare meglio e se c'è qualcosa che eventualmente andrebbe rivista. Sono molto contento e non avevo dubbi sul fatto che facesse bene a Cagliari. E' giusto però si faccia delle domande sul perché non è all'Inter".
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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