Arriva anche l'analisi di Beppe Bergomi sul momento nerazzurro. Ecco cosa scrive l'ex capitano dell'Inter sulla Gazzetta dello Sport: "Nonostante l’Inter non vinca da cinque gare consecutive, non vedo una particolare criticità intorno alla squadra. Lo dico perché conosco le dinamiche del club e noto chiaramente che tutte le componenti stanno remando dalla stessa parte. La catena funziona, a partire dai dirigenti passando allo staff tecnico per finire con i giocatori. Chiaramente non bisogna dimenticare le due facce della stessa medaglia. Ovvero che questa squadra è la stessa che aveva fatto benissimo fino al 9 dicembre pareggiando in casa della Juventus e che comunque non si possono cancellare con la gomma i problemi che avevamo visto emergere fino a pochi mesi fa, nella stagione precedente".

"Sono convinto che l’Inter stia attraversando una crisi di risultati, ma non di prestazioni. È giusto ricordare il primo tempo contro l’Udinese, la partita di Reggio Emilia contro il Sassuolo fino al rigore sbagliato che ha cambiato l’inerzia e anche una parte della gara di Coppa Italia contro il Milan - sottolinea Bergomi -. Nell’arco di una stagione i cali di forma ci stanno: sono sempre esistiti e sempre esisteranno. In questo caso il calo sta riguardando i giocatori più qualitativi della rosa come Icardi, Perisic, Candreva e Borja Valero. E con questo abbassamento di rendimento l’Inter perde l’imprevedibilità".

"Luciano Spalletti è un uomo e un allenatore intelligente. Sa benissimo come gira il calcio. Sa che in questo momento non è più sufficiente avere 10-15 minuti di qualità dai suoi uomini principali per vincere le partite. La brillantezza e gli strappi di inizio stagione sono per adesso accantonati. L’Inter di adesso deve raccogliere ciò che di buono riesce a produrre nei limiti di un periodo non luccicante. Ma l’ambiente è sano e non ci sono elementi per poter parlare di crisi", chiude l'attuale opinionista Sky.

Sezione: Copertina / Data: Ven 29 dicembre 2017 alle 11:40 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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