È l'Inter ad aprire la 28esima giornata di Serie A, poi ci sarà da attendere le concorrenti Napoli e Milan, avversarie domani sera nel posticipo scudetto del Maradona. Le aspettative sono alte anche a San Siro, dove va in scena quasi un testacoda contro la Salernitana, ultima in classifica ma reduce da una serie di 4 pareggi consecutivi (tra cui quello contro i rossoneri). I nerazzurri, prima del match in terza posizione dietro il duo di testa, in campionato non vincono da oltre un mese, esattamente dal 2-1 inflitto al Venezia lo scorso 22 gennaio. Nel consueto 3-5-2 di Inzaghi, out per un leggero fastidio il solo Perisic, mentre è confermato il restante blocco dei titolarissimi: davanti ad Handanovic, il terzetto difensivo è composto da Skriniar, De Vrij e Bastoni. A centrocampo Dumfries a destra e Darmian a sinistra al posto del croato, in mezzo spazio a Barella, Brozovic e Calhanoglu. Davanti gioca ancora il tandem Lautaro-Dzeko. Dall'altra parte Nicola schiera i campani con il 4-2-3-1: sulla trequarti le scelte ricadono su Mousset, Kastanos e Verdi (fuori Zortea), Djuric unica punta.
Al 4' la prima dormita è della difesa nerazzurra: Kastanos taglia il campo in diagonale per Djuric, disattento Dumfries mentre il bosniaco con il movimento ad allargarsi riesce a liberarsi dalle marcature, poi è lento nel controllo in area e sul rimorchio Verdi spreca mandando in curva. Le trame dell'Inter funzionano soprattutto sulla sinistra con Darmian che approfitta del posizionamento troppo accentrato di Mazzocchi e inizia creare pericoli con i suoi cross. In avanti Lautaro si mostra più volenteroso rispetto alle ultime uscite e svaria su tutto il fronte dell'attacco. Calhanoglu agisce a ridosso delle due punte, riuscendo a infilarsi spesso negli spazi lasciati in mediana dai granata. Al 20' la prima grande chance sui piedi del Toro, abile stavolta a sfuggire ai difensori con lo scatto in verticale, ma sul lancio di Barella centra in pieno la traversa. Tre giri d'orologio e il Diez spezza la fame di gol sua e di tutta l'Inter: perfetta l'intesa ancora con il 23, che vede il taglio dell'argentino mentre Dragusin si fa beffare in maniera ingenua nella propria area. La Salernitana continua a difendersi bassa ed è molto meno aggressiva rispetto alle precedenti rivali dell'Inter, colpa anche di un modulo sbilanciato che agevola il piano di gioco della squadra di Inzaghi. La manovra dei nerazzurri finalmente si scioglie e crea nuove chance per raddoppiare: a centrocampo da soli Coulibaly ed Ederson non reggono il confronto non solo tecnico ma anche fisico fra i due reparti. L'Inter vuole adesso il 2-0 mentre i campani provano ad alzare ulteriormente il baricentro alla ricerca del pareggio, le squadre così si allungano e un'occasione per parte viene fornita dai contropiedi (Dumfries e Verdi chiusi in angolo). L'Inter costruisce altre chance anche più ghiotte mentre la formazione di Nicola, anziché arroccarsi dietro come avevano fatto in passato a San Siro altre contendenti, si spacca in due e finisce per venire sovrastata dal giropalla rapido dei nerazzurri, ricamato in orizzontale e di colpo devastante quando infine fluisce negli spazi in verticale. Al 41' si ripete la combo Barella più Lautaro, con il centrocampista che si inserisce nella voragine lasciata ancora dai due mediani Coulibaly ed Ederson, quindi trova aperto l'ennesimo corridoio per il Toro: tutto fin troppo facile anche per l'argentino, stavolta è Ranieri (ruolo terzino) a perdere il duello a stretto contatto contro il rinato bomber dell'Inter che lo porta a spasso in area e mette a segno il secondo gol.
Il copione non varia nella ripresa: Barella stavolta si appoggia a Dzeko, che subentra nel possesso sulla destra e serve in area Lautaro, il Toro immarcabile taglia ancora in anticipo su Dragusin e sigla la tripletta. Nicola al 60' opta per il doppio cambio sulla trequarti: fuori Verdi e Mousset, dentro Perotti e Zortea. Due giri d'orologio e Inzaghi sostituisce tre dei suoi: in campo Ranocchia, Vidal e Gosens al posto di De Vrij, Calhanoglu e Darmian. Al 64' è ancora Barella a liberarsi nel varco contro l'impassibile retroguardia dei granata, l'azzurro stavolta da sinistra premia centralmente Gosens in sovrapposizione, pallone in mezzo per Dzeko che equivale al primo assist dell'ex atalantino in maglia Inter, dato che il bosniaco non ha ostacoli e da quella posizione non può sbagliare. La difesa della Salernitana sembra volere alzare la linea, ma continua a fare acqua da tutte le parti e la tattica del fuorigioco viene elusa dall'Inter con estrema facilità: Barella, tornato a destra, fa involare sulla corsia Dumfries, che serve l'assist in orizzontale per la doppietta di uno straripante Dzeko. A 15' dal termine il 9 dell'Inter viene sostituito tra gli applausi da Correa, mentre Gagliardini subentra a Brozovic, con Barella che passa in veste di regista. Nella Salernitana gli ultimi cambi sono Radovanovic, Obi e Ruggeri al posto di Ederson, Mazzocchi e Kastanos, ma le nuove energie non rimettono in vita gli ospiti. Le chance finali sono ancora per l'Inter e scaturiscono dalle solite giocate in verticale, le migliori sui piedi di Correa che sciupa anche perché evidentemente non al top dopo il rientro dall'infortunio. Con Barella più basso, Gagliardini e soprattutto Vidal fanno da assaltatori in area sia sui lanci lunghi e diretti a scavalcare la mediana che nelle combinazioni con gli attaccanti, mentre il Tucu rotea su tutto il fronte offensivo a supporto di Lautaro, che si impegna fino all'ultimo nella profondità. Termina senza recupero e con l'Inter che non riesce a trovare quantomeno il sesto gol nonostante le numerose occasioni limpide anche sul finire della gara. Il dominio rievoca i match della prima parte di stagione: possesso palla al 60% in favore dei nerazzurri, 23 le conclusioni totali con 12 tiri nello specchio contro gli 11 tentativi complessivi della Salernitana di cui soltanto 3 diretti ad Handanovic. In attesa di Napoli-Milan, l'Inter si riporta momentaneamente al comando della classifica con una vittoria e una prestazione old style, rafforzata dal prepotente ritorno al gol dei suoi attaccanti, una manovra tornata fluida e precisa (474 passaggi totali con accuratezza dell'88%) e dal terzo clean sheet consecutivo: in sintesi, numeri nuovamente da primato, che dovranno però essere confermati contro avversarie di altra caratura.
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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