Dimenticare l'amara sconfitta di Torino contro la Juve è la missione dell'Inter, di fronte il Bologna rinvigorito dalla cura Thiago Motta e reduce da tre successi consecutivi: tutti i grandi ex, dal tecnico ad Arnautovic e Medel, non vogliono certo fermarsi a San Siro. Nel turno infrasettimanale della 14esima giornata di Serie A i nerazzurri di Inzaghi ripartono dall'undici di base con un solo cambiamento rispetto alla formazione scesa in campo all'Allianz Stadium: davanti a Onana tra i pali, fuori De Vrij e difesa a tre con Skriniar, Acerbi e Bastoni. A centrocampo solita linea a cinque con Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco. Davanti confermato il tandem Dzeko-Lautaro. Ospiti schierati nel consueto 4-3-3: sul lato sinistro della difesa Lykogiannis vince il ballottaggio con Cambiaso, in attacco Orsolini e Barrow preferiti a Aebischer e Vignato nel tridente con Arnautovic.
Al 4' primo squillo del match da parte di Barrow: Bastoni salito sull'asse di sinistra in zona offensiva regala palla al 9 austriaco che scatena la ripartenza rossoblù, palla in verticale subito all'attaccante ex Atalanta che calcia in diagonale non trovando lo specchio. ll 95 nerazzurro continua a fornire un supporto costante a Dimarco sull'out mancino, il Bologna si difende con ordine e rimanendo compatto nella propria metà campo per poi andare ad attaccare subito la profondità dopo il recupero del possesso. Al 10' altra verticalizzazione stavolta sull'altro lato da parte di Lykogiannis che in area pesca Arnautovic, stop e destro in area del centravanti che è fuggito alle spalle dei difensori nerazzurri, attento Onana sul suo palo. L'Inter fa fatica a costruire delle azioni pulite anche per l'ottimo lavoro sulla prima pressione dei tre mediani felsinei, su tutti quello di Ferguson che va a braccare il play-maker Calhanoglu. Con il passare dei minuti il Bologna guadagna metri anche in possesso mentre la squadra di Inzaghi sottovaluta il pericolo: al 22' sugli sviluppi del corner per gli ospiti, i nerazzurri nel tentare una ripartenza avventata perdono subito palla e subiscono l'immediato contrattacco, facendosi trovare in questo modo scoperti in una sorta di quattro contro quattro, anche se il vantaggio di Lykoggianis arriva in maniera alquanto rocambolesca. La risposta dell'Inter è firmata Dzeko: al 26' il movimento a sganciarsi dalla difesa lasciando a Lautaro l'attacco della profondità è il solito, l'esecuzione sul pallone a campanile dopo il cross smorzato di Dumfries è invece un colpo da maestro su cui Skorupski non può nulla. Per superare il pressing rabbioso del Bologna l'Inter punta anche sulle doti da regista aggiunto di Onana: al 36' il portiere con il destro a lunga gittata supera le prime due linee della pressione rossoblù mirando sempre sull'esterno di destra per Dumfries, l'olandese è più abile nel gioco aereo di Lykogiannis e offre la sponda di testa a Lautaro che sfrutta l'assenza dei tre mediani involandosi verso la porta di Skorupski e guadagna il calcio di punizione dal limite per fallo di Lucumi, da lì Dimarco calcia di potenza cogliendo di sorpresa il numero 28 polacco sul suo palo. Passano sei minuti e Lautaro, dopo essersi guadagnato il corner nell'ennesimo duello con Lucumi, sul cross dalla bandierina di Calhanoglu sbuca sul primo palo nascondendosi quasi alle spalle di Acerbi, Arnautovic perde l'uomo mentre il Toro liberissimo sigla di testa il 3-1.
Alla ripresa il Bologna si ripresenta con ben due cambi: in campo Sosa e Moro, fuori Lucimi e Medel. Ma al 47' è ancora la mira con i piedi di Onana e la susseguente accelerata sulla corsia di destra da parte di Dumfries a ribaltare in pochissimi secondi l'azione e mandare quasi al gol Dzeko che di testa da due passi centra la traversa. Un minuto dopo Dimarco cambia lato sorprendendo la retroguardia felsinea e sul corridoio di Barella, il quale approfitta della passività di Schouten, sterza in area liberandosi dell'opposizione di Sosa e timbra con il mancino a rientrare il 4-1. Al 59' arriva anche la cinquina con il terzo gol su calcio piazzato: sul cross di Dimarco, al terzo jolly della serata dopo i due gol, sinistro di Dzeko e fallo di mano di Sosa decretato dall'arbitro Colombo dopo on field review, dal dischetto Calhanoglu non perdona. Poi girandola di cambi da una parte e dall'altra: nel Bologna dentro Soriano e Zirkzee per Ferguson e Arnautovic, nell'Inter Bellanova, Gosens e Brozovic rilevano Dumfries, Dimarco e Lautaro. L'Inter si schiera così in una sorta di 3-5-1-1, con Mkhitaryan che agisce nelle immediate vicinanze di Dzeko, Brozovic in cabina di regia e Calhanoglu che ritorna nella posizione di mezzala. Al 74' l'ultimo cambio di Thiago Motta è Vignato che subentra a Barrow, dall'altra parte Inzaghi manda in campo Asllani e Gagliardini richiamando in panchina Barella e Calhanoglu. Il Bologna ha già alzato bandiera bianca mentre l'Inter continua a essere straripante: Brozovic fa capire a tutti l'importanza del suo rientro intessendo intorno a lui una ragnatela di passaggi che annicchilisce i tentativi di pressing ora meno congegnati della squadra ospite, infine verticalizzando per Dzeko che, rimasto unica punta, attacca la profondità e fornisce l'assist del 6-1 a Gosens. Nel finale un palo da fuori di Asllani alla ricerca del riscatto personale dopo Barcellona e poco altro: l'Inter surclassa il Bologna con una prestazione autoritaria lungo l'arco di quasi tutti i 90 minuti più recupero, con tre sbandamenti limitati alla fase iniziale. Ostacolo superato grazie ai calci da fermo e a soluzioni intelligenti come i lanci di Onana e le invenzioni da triplo jolly di Dimarco. Dopo l'ingresso in campo, Brozovic si (ri)appropria di tutte le trame dell'Inter, che in avanti può contare anche su un Dzeko davvero infinito sia quando disegna il capolavoro del pareggio che quando guadagna il rigore o si tramuta in assistman (gli si perdona la traversa di inizio ripresa). Stavolta infatti i nerazzurri quando trovano lo specchio fanno centro quasi sempre: 6 gol e una parata di Skorupski, altri 6 i tentativi che finiscono fuori. Possesso palla del 57% con un'accuratezza dei passaggi dell'87%. La squadra di Inzaghi ha corso 109,5 chilometri, 8 in più rispetto al match di Torino contro la Juve.
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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