Nell’anticipo della ventunesima giornata di Serie A, l’Inter fa visita alla Fiorentina. Antonio Conte sceglie la coppia d’attacco Sanchez-Lukaku dal 1’, con Hakimi e Perisic ‘quinti’ di centrocampo. Brozo in cabina di regia, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa. Sponda viola, Prandelli schiera il 3-5-1-1: Amrabat vertice basso in mediana, Eysseric e Bonaventura mezzali, con Borja vicino all’unica punta Vlahovic. Venuti e Biraghi sugli esterni, Pezzella al centro della difesa.
PRIMO TEMPO - Le due squadre, raccolte e aggressive all’interno della propria metà campo, danno vita a un match sin da subito molto intenso, caratterizzato da diversi capovolgimenti di fronte. L’Inter trova in Sanchez l’uomo chiave per manovrare pericolosamente nella metà campo offensiva. La Fiorentina si affida a transizioni positive molto ampie, coinvolgendo più volte Biraghi per i cross dalla trequarti sinistra. Sul primo palleggio nerazzurro, Vlahovic e Borja Valero osservano per vie centrali i movimenti di De Vrij e Brozovic, con le due mezzali pronte ad uscire sulle avanzate di Skriniar e Bastoni. E i due ‘terzi’ di difesa, Martinez Quarta e Igor, con la squadra corta a ridosso della metà campo, accorciano sulle mezzali, trascinando la pressione difensiva. Molto compatti, sulla prima costruzione avversaria, anche gli uomini di Conte, con Sanchez e Lukaku molto stretti e Vidal o Barella a scalare sul primo sviluppo in ampiezza. Bravi a dare continuità alle trame in fase di possesso, con l’attaccante cileno a legare il gioco proponendosi tra le linee in zona palla, gli ospiti guadagnano metri di campo, accorciando e aggredendo alti una volta persa palla (e sulla costruzione dal fondo, dove Barella affianca i due attaccanti in opposizione ai tre difensori). La manovra nerazzurra avanza spesso sul centro-destra, e trova negli smarcamenti a sostegno di Brozovic una prima fonte di gioco capace di consolidare il palleggio. Cambi di fronte, coinvolgendo velocemente il ‘terzo’ opposto, ma soprattutto verticalizzazioni sui piedi di Sanchez, bravo ad eludere la pressione del diretto avversario, avvicinano l’Inter alla porta difesa da Dragowski. E sullo sviluppo corto di uno dei calci d’angolo guadagnati, gli ospiti trovano la rete del vantaggio con la conclusione di Barella da fuori area. La reazione dei padroni di casa trova sfogo sulla destra, con Martinez Quarta e Bonaventura molto propositivi e vicini a Venuti sulla corsia. Vidal e Perisic, sbagliando i tempi di uscita, aprono alla prima grande occasione viola, con Handanovic protagonista. All’interno di una prima frazione, sponda nerazzurra, ben affrontata, attraverso grande attenzione in fase di non possesso e ottimo dinamismo nell’accompagnare il palleggio iniziale. Trovando in Brozo e i tre difensori la giusta determinazione per riconquistare la sfera, a tratti, in zone molto avanzate di campo. E in Barella la solita arma in più, in entrambe le fasi di gioco. Contro una Fiorentina molto reattiva.
SECONDO TEMPO - Nei viola, Kouame prende il posto di Borja Valero. Negli ospiti, Gagliardini sostituisce l’infortunato Vidal. I nerazzurri sono ordinati, determinati nello sviluppo delle proprie idee offensive e molto compatti nella fase di non possesso. E, consolidando il palleggio nella metà campo avversaria, accorciano con Brozo e i tre difensori, aggredendo alti una volta persa la sfera. I padroni di casa, in difficoltà nel ripartire, provano ad alzare il baricentro - andando in pressing - sulle situazioni di palla inattiva, come rimesse dal fondo o laterali. E l’Inter, con buona qualità e reattività nello stretto, riesce a conquistarsi gli spazi per l’attacco della profondità, appoggiandosi sul movimenti a venire incontro dei due attaccanti e coinvolgendo la corsa dei ‘quinti’. A rendersi protagonista è soprattutto la catena di destra, con Barella a proporre gioco e Hakimi a ‘puntare’ l’ultima linea avversaria, dominando a campo aperto. Sanchez, sempre bravo a legare la manovra, serve sulla corsa l’esterno marocchino, per l’assist valido il 2-0 firmato Perisic. Con gli uomini di Prandelli più sbilanciati in avanti, i nerazzurri trovano altre situazioni (simili) per raggiungere l’area difesa da Dragowski, eludendo l’aggressione alta del pacchetto difensivo e sfiorando più volte il terzo gol. Lautaro, dentro al posto di Sanchez, si inserisce con successo all’interno delle trame ospiti, creando superiorità con il primo controllo orientato spalle alla porta - nei pressi del centrocampo - e collaborando nello sviluppo di combinazioni offensive, a ridosso degli ultimi 16 metri. Malcuit, Kokorin e Pulgar sostituiscono Venuti, Vlahovic ed Eysseric a poco più di 15’ dal termine (Amrabat diventa mezzala sinistra), con l’Inter in pieno controllo del match. I viola, ritrovando un po’ di compattezza, affidano a qualche tentativo in ripartenza le ultimissime speranze di rientrare in partita. Ma i nerazzurri, con Skriniar e Brozo ad eccellere, lasciano poco respiro alle transizioni positive gigliate, accorciando e dominando nei duelli per l’immediata riconquista e riattivando il palleggio offensivo. Gli ingressi di Darmian per Perisic e Barreca per Biraghi cambiano le corsie mancine delle due squadre. Quello di Pinamonti per Lukaku, a ridosso dei 4’ di recupero, conclude la girandola di cambi. L’inerzia del match, soprattutto nella seconda frazione, non è mai cambiata, con la Beneamata ad uscire - meritatamente - dal Franchi con tre punti importanti. Al termine di una prestazione convincente. Dominante.
Autore: Christopher Nasso / Twitter: @ChrisNasso91
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