"Giungono quotidianamente notizie, dalle sponde libiche, di vittime civili addebitabili al cosidetto "fuoco amico".

Leggendo i giornali ed ascoltando le TV e le radio, mi viene in mente che il "fuoco amico" esiste anche nel calcio.
Del "rumore dei nemici" già sappiamo molto, se non tutto, grazie ad un signore di Setubal.

Ma il "fuoco amico" è fenomeno mutante, mascherato da amico ma che lo è meno di quanto lo siano le bordate che da varie sponde arrivano quotidianamente sulle postazioni di Appiano Gentile.

Non sembra vero a costoro infatti di poter invocare una "rifondazione", per una presunta rinascita nerazzurra.
Ma quale rifondazione?
Quale rinascita?
Quale intento costruttivo?

L'unica cosa che costoro vogliono è che si torni ai tempi bui in cui la società acquistava "figurine" e non calciatori funzionali ad un progetto.
Una fase che (grazie a Dio) è alle spalle.

E' vero (perchè purtroppo è vero) che alcuni dei nostri guerrieri si avvicinano a grandi passi verso il fine carriera, ma una squadra che ha forse il miglior settore giovanile d'Italia ha il dovere e la possibilità di innestare i migliori prospect in prima squadra, con dei maestri del ruolo che li facciano crescere, e non ha nessuna necessità di rifondare alcunchè.

Si prendano i due-tre elementi da prima squadra che mancano, ed in prospettiva si facciano crescere i vari Caldirola, Faraoni, Benedetti, Natalino, Dell'Agnello, Crisetig, Castaignos, Knasmullner e Alborno, oltre ad altri che certo dimentico.

Chi ha mai invocato la rifondazione per la squadra più tutelata, pardon, titolata al mondo quando è stata sbattuta fuori dal terribile Tottenham?"

Ernesto

Sezione: Visti da Voi / Data: Gio 14 aprile 2011 alle 14:59
Autore: Redazione FcInterNews
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