Marash Kumbulla ormai da mesi viene visto come nuovo interista, rinforzo di prospettiva per la difesa di Conte. Il centrale del Verona ha parlato a Sportweek, ecco alcuni estratti.

Forse stiamo finalmente uscendo dalla peggiore tragedia che l’Europa ha vissuto dopo la Seconda guerra mondiale: co- sa ti ha lasciato e cosa ti ha insegnato la pandemia?
"A non dare tutto per scontato, a vivere in armonia con ciò che di meraviglioso ci circonda, a godere delle piccole cose che so- no le più genuine e autentiche, ad avere più rispetto della vita, della natura e di noi stessi, a es- sere altruisti, a volerci bene".

Papà dice che sei troppo serio, il tuo allenatore al Verona, Juric, che sei già uomo: ma sei mai stato bambino? E c’è qual- cosa per la quale fai ancora i capricci? 
"Bambino lo sono tuttora, nel senso che mi piace svagarmi e divertirmi. E faccio i capricci per la Playstation: ci gioco anche quando c’è Greta che giustamente richiede la mia attenzione. “Dai, un’altra partita sola”, e lei si arrabbia".

Videogiochi preferiti?
"
Fifa, Call of Duty".

Conche squadra giochi a Fifa?
"Uso soprattutto la modalità Ultimate Team, che ti dà la possibilità di creare una squadra tutta tua, con calciatori di formazioni diverse. Ho costruito una squadra spagnola perché secondo me in Spagna, insieme all’Inghilterra, si gioca il calcio migliore. Ci ho messo dentro Sergio Ramos del Real, Florenzi del Valencia, De Jong del Barcellona…".

A 8 anni sei entrato al Verona: c’erano altri club che ti volevano ma la tua famiglia ha scelto quello perché era la soluzione più vicino a casa?
"Nessun altro club, penso che per ogni bambino il sogno sia quello di giocare nella squadra della propria città. Ho fatto un provino e mi hanno preso".

Rivista Undici scrive che dai il meglio, oltre che nel gioco di testa, nella difesa di posizione e nella marcatura; invece soffri quando devi pensare troppo. È vero? E cosa vuol dire “pensare troppo”?
"Secondo me vuol dire che, quando c’è da impostare, per cercare la soluzione migliore finisci per pensare troppo,fino a farti chiudere le linee di passaggio, farti pressare più facilmente, o, peggio, perdere palla. A me è successo in certe situazioni, ma non così spesso".

Altri tuoi difetti da limare?
"Devo migliorare col piede sinistro".

I punti di forza, invece?
"La concentrazione in partita, l’attenzione che metto su ogni palla e la determinazione".

Proprio questo colpisce di te: freddezza e determinazione. Sono qualità che hai sviluppato grazie al calcio, oppure sono innate?
"Fanno parte del mio carattere. Mene accorgo quando gioco con gli amici alla Ps o a carte: loro, se vincono esultano, se perdono si disperano. Io no. Non vado mai giù di testa. Che vinca o perda, resto freddo".

Il tuo modello di difensore da ragazzino?
"Mi è sempre piaciuto Chiellini per la cattiveria agonistica che mette in partita".

I tre difensori più forti al mondo oggi.
"Van Dijk, Sergio Ramos, De Vrij. Del primo vorrei la forza fisica: è devastante soprattutto nei duelli aerei. Del centrale del Real vorrei l'’esperienza e la garra che mette in partita. Di quello dell’Inter vorrei la lettura delle azioni: capisce prima dove può finire la palla".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 23 maggio 2020 alle 10:32 / Fonte: Sportweek
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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