Dopo il "sì" alla demolizione del Meazza e alla conseguente nascita del nuovo stadio, la Gazzetta dello Sport cerca di chiarire alcuni aspetti che riguardano appunto la costruzione del "nuovo San Siro".

Quali saranno i prossimi passi? 
La vendita a Inter e Milan dovrà essere perfezionata entro il 10 novembre, data entro cui si dovrà arrivare al rogito. L’idea è di farlo entro fine ottobre. I prossimi 30-40 giorni, insomma, serviranno per avere il via libera delle banche e completare le pratiche. Il 10 novembre scatterà infatti il “famoso” vincolo sul secondo anello deciso dalla Soprintendenza e, se il Meazza sarà ancora di proprietà pubblica, non potrà più essere abbattuto. Appena dopo, avrà inizio la progettazione, affidata a studi di altissimo livello come Manica e “Foster + Partners”: per Scaroni, il progetto richiederà «fra i sei e gli otto mesi».

Quando inizieranno i lavori?
I lavori per il nuovo stadio, da costruire nell’area dei parcheggi dell’attuale Meazza, nei piani rossonerazzurri inizieranno nella prima metà del 2027. Tra gli interventi necessari, lo spostamento del tunnel Patroclo, costruito alle spalle di San Siro. Scaroni ha detto che i club si attendono di terminare i lavori verso la fine del 2030 ma una chiusura per il 2031 sarebbe già giudicata soddisfacente. Fino a quel momento, Inter e Milan giocheranno all’attuale Meazza. Per qualche mese, insomma, Milano avrebbe due stadi, uno antico e uno moderno, a guardarsi faccia a faccia notte e giorno. Il passato e il futuro sullo stesso piazzale. L’obiettivo è, in ogni caso, arrivare in tempo per l’Europeo 2032, che Milano vorrebbe ospitare con un nuovo impianto.

Il mitico San Siro sarà demolito?
Il Meazza, arrivato a 99 anni di vita, andrà smantellato, quindi in gran parte demolito, con una ragionevole rapidità. Diciamo nei primi 12 mesi dal completamento del nuovo stadio. L’idea è che nel 2031 Milan e Inter si trasferiscano nella nuova casa. A quel punto, potrebbe iniziare la demolizione. Come funzionerà? «La demolizione si effettua con macchine meccaniche», ha spiegato in passato alla Gazzetta Roberto Spagnolo, coordinatore unico del progetto di costruzione del nuovo stadio dell’Atalanta. «In una prima fase, si eliminano gli elementi estranei al calcestruzzo, come vetri, barriere, parapetti, porte. Poi con pinze mastodontiche si abbatte la struttura. Alla fine, si rende sottile il calcestruzzo e lo si separa dal ferro di costruzione». La demolizione comincerebbe dal tetto e procederebbe a scendere, dal terzo anello al primo.

Che cosa resterebbe del Meazza?
Dello stadio attuale, secondo il piano di Inter e Milan, rimarrebbe soltanto l’angolo Sud-Est, con una torre, parte della tribuna arancio e parte della Curva Sud. Non più del 10% della attuale struttura. Quella zona verrebbe adibita a uffici e aree commerciali, con diverse ipotesi ancora allo studio. Potrebbe ad esempio essere ricavato lo spazio per un museo di San Siro, in cui raccogliere immagini e testimonianze di 100 (e più) anni di storia. Nel Documento di fattibilità delle alternative progettuali presentato dai club, il mitico San Siro è disegnato come un piccolo edificio, molto verde, che quasi scompare al cospetto del nuovo stadio. Fa quasi tenerezza.
 

Sezione: Copertina / Data: Mer 01 ottobre 2025 alle 11:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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