Il primo verdetto dell'incontro-scontro tra Barcellona e i Messi, padre e figlio, è di assoluta distanza tra le parti, ferme sulle proprie posizioni: "Il Barça spera che Leo inizi ad allenarsi con Koeman quanto prima, o, se davvero vuole chiudere, che paghi i 700 milioni della clausola rescissoria. I Messi si attengono al burofax che hanno inviato giorni fa e insistono nel dire che l’altra clausola, quella che lo libera a zero euro, è ancora valida. Tutti bloccati" e "visto che la frattura sembra insanabile qualcuno dovrà cedere" perché un accordo va trovato per forza di cose. Leo vuole partire e da Manchester seguono la vicenda con crescente interesse, un po' come quando il giovane Diego approdò a Napoli, come ricorda Gazzetta dello Sport. Ma rispetto a quei fatti di cronaca datati 1892, "manca il club acquirente come lo era allora il Napoli, perché il City se ne sta in silenziosa e trepidante attesa". Oggi come allora c'è il muro del presidente, restio a far partire il suo diez e "anche allora il giocatore aveva inizialmente dichiarato amore eterno alla causa blaugrana salvo poi ripensarci e dire addio. Maradona dopo due anni, Messi dopo venti". 

Una parte della dirigenza blaugrana "è disposta a monetizzare l’addio di Leo: risparmiando i 100 milioni lordi d’ingaggio e ricevendo dall’acquirente milioni e giocatori. Cose che abbondano al City, pronto ad accogliere Leo, a una condizione: che sia sgravato da pesi giuridici, cause da dirimere in un tribunale catalano ed eventuali penali a tanti zeri da pagare. Libero lo prendono, altrimenti no". Intanto dopo l'incontro di ieri, le due parti si incontreranno ancora una volta oggi.

Sezione: Rassegna / Data: Gio 03 settembre 2020 alle 10:57
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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