Chivu l'ha detto fin dal principio: serve più aggressività e più verticalità, stop ai ghirigori e al possesso palla estenuante. Questo l'indirizzo del nuovo tecnico, che però finora non è sempre stato rispettato dai suoi, specialmente nel match contro l'Udinese

Aggressività, pressing e verticalità: questi sono i capisaldi del calcio del romeno, che sta provando a plasmare l'Inter non senza affanni. "Se c’è una statistica nella quale Chivu non ama primeggiare, è il possesso palla - conferma la Gazzetta dello Sport -. Un falso mito per lui, come per tanti strateghi ormai: si può vincere anche con l’arte della guerriglia, con i morsi improvvisi, senza ghirigori. Così Chivu ha battuto Igor Tudor nell’ultimo Parma-Juve. Aveva meno risorse ma ha conquistato il territorio con l’abilità collettiva. Con l’anima. Non sempre il gap qualitativo si riempie con gli atteggiamenti ma qualche volta sì".

Nel frattempo, si sono innalzati anche i numeri a livello di falli: la squadra ne ha già commessi 31, cioè 15,5 per volta, issandosi sulla casella numero 5 della Serie a dietro a Sassuolo, Como, Napoli e Verona. Chivu lo considera un dato incoraggiante: significa che i giocatori stanno provando ad applicare i suoi princìpi, a recuperare il pallone il più avanti possibile senza paura.

In questo contesto, appare naturale il dover inserire giocatori differenti rispetto a quelli visti titolari finora. "Anche per questo è stato ingaggiato Manuel Akanji, un difensore che non avrebbe probabilmente commesso l’errore concettuale di Bisseck contro l’udinese Atta: invece di arretrare avrebbe sfidato il diretto rivale a duello, rallentandone l’avanzata con eventuali supporti pronti a sostenerne il coraggio - si legge -. Chivu lo piazzerà subito sul centrodestra, nel tentativo di limitare l’inventiva di Yildiz e di minimizzare le amnesie di Dumfries (ieri a segno, anche con l’Olanda). Al tempo stesso chiederà ai centrocampisti di soffocare le fonti di gioco della Juve. Ci penseranno Barella e, se sarà confermato, Sucic, che contro il Torino aveva giganteggiato. Il resto è nei piedi e nella mente di Calhanoglu, che ha accumulato minuti con la nazionale turca e conta di rientrare ad Appiano in condizioni migliori rispetto a quando è partito". La fiducia della società è intatta: si va avanti così.

Sezione: Rassegna / Data: Ven 05 settembre 2025 alle 08:59 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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