Focus del Corriere dello Sport su Nicolò Barella, partita non in modo brillante come aveva abituato tutti. "Tre perle. Il gol con la Cremonese, l’assist a Brozovic contro il Torino e la punizione contro l’Udinese. Non si può dire che l’inizio di stagione di Barella sia stato totalmente negativo. La verità è che è stato semplicemente altalenante: picchi in alto (anche se non ai suoi soliti standard) e picchi in basso. Pure nella stessa partita, basti pensare proprio all’ultima contro i friulani. La punizione già citata è stata un gioiello, ma sul terzo gol bianconero, quello di Arslan, ad un certo punto il centrocampista sardo ha inspiegabilmente smesso di seguire l'avversario, permettendogli di colpire indisturbato il pallone".

E anche in Nazionale, contro l'Inghilterra, l'ex Cagliari ha confermato questa doppia faccia: tanta corsa, tanta fatica, tanta voglia, ma anche troppi errori per uno come lui. "Forse il problema è che Barella ha abituato troppo bene. Nel senso che è un moto perpetuo, con il suo straordinario dinamismo: fa su e giù per il campo, aggredisce gli avversari e pure l’area avversaria, ma conservando comunque il tocco e la lucidità per l’assist vincente. Adesso, nonostante tutto, è già a 2. Insomma, è talmente importante che, quando stecca, si nota anche di più".

Sezione: Rassegna / Data: Dom 25 settembre 2022 alle 09:24 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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