L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ripercorre la parabola avuta da Alexis Sanchez nelle ultime stagioni. L’esperienza al Manchester United è da dimenticare: 45 presenze e 5 gol. “Schiacciato dal peso di uno stipendio da 15 milioni di euro a stagione (bonus inclusi) e travolto dai problemi di un club che dall’addio di Alex Ferguson nel 2013 non ha mai trovato pace, Sanchez si è smarrito. È finito in panchina con Mourinho ed è stato utilizzato con il contagocce da Solskjaer. L’allenatore norvegese in questi giorni ha rilasciato dichiarazioni diplomatiche, in chiara ottica di mercato, ma anche per lui vale il discorso di partenza: i numeri oscurano le chiacchiere e da quando è subentrato a Mou, per Sanchez è andata anche peggio”, scrive la rosea.

Si potrebbe pensare all’inizio di un declino precoce, ma Sanchez ha appena 30 anni, è integro e ha una classe infinita. “Il talento che gli valse in Cile il soprannome di Niño Maravilla e che spinse il sindaco della sua città, Tocopilla, a regalargli un paio di scarpe da calcio quando era adolescente, può ancora illuminare gli stadi di tutto il mondo. L’Inter fa bene a scommettere su di lui. Campioni come il cileno hanno bisogno spesso di un contesto particolare per esprimersi. Sanchez aveva trovato gli ambienti giusti prima all’Udinese, poi all’Arsenal, dove nel 2016-2017 – non un’era giurassica fa – segnò 30 gol e firmò 14 assist. Fu in quel momento che si fece sotto lo United per arruolarlo e metterlo a disposizione di Mourinho. Nel gennaio 2018 il trasferimento a Manchester. L’esordio con i Red Devils avvenne in un campo di quarta serie, quello dello Yeovil, in FA Cup, nel Sud dell’Inghilterra. Il 3 febbraio, contro l’Huddersfield, la prima rete con lo United. Sembrava l’inizio di una bella storia. È andata diversamente”, aggiunge il quotidiano.

La stagione 2018/2019 si è rivelata un incubo, tra infortuni e numeri disastrosi. Adesso l’attaccante cileno è pronto a tornare in Italia dopo l’ottimo periodo trascorso a Udine tra il 2008 e il 2011. “Ritrovare Lukaku, con il quale ha giocato spesso in coppia a Manchester, è un punto a favore. L’altro elemento che seduce il cileno è riscoprirsi importante. L’Inter, la Champions League, il fascino di una città europea come Milano, Antonio Conte: sono gli ingredienti giusti per mettersi alle spalle le malinconie di Manchester e ripartire. Il talento è la strada maestra. Sarà ancora, a trent’anni suonati, Niño Maravilla?”, conclude la rosea.

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Sezione: Rassegna / Data: Lun 19 agosto 2019 alle 09:26
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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