La difficile collocazione tattica di Mateo Kovacic ha segnato tutta la sua esperienza in nerazzurro, fin da quando lo prese uno Stramaccioni innamoratissimo del croato. "Centrocampista di classe, ma la porta la vede? Ha segnato 8 gol in due anni e mezzo, lecito domandarselo - spiega la Gazzetta dello Sport -. Walter Mazzarri vuole giocatori pronti all’uso in A. Il curriculum di Kovacic è sottile per motivi anagrafici. Così gioca come quando metti la freccia in macchina: ora sì, ora no, ora sì, ora no. Leggenda narra di un rapporto mai sereno tra i due, con sfuriate contro il croato in privato e in pubblico, come dopo un 1-3 contro la Juve («Pirlo doveva marcarlo Kovacic»). Arriva Roberto Mancini. Il sollievo dura l’arco di qualche partita durante le quali viene provato un po’ dappertutto, anche ala sinistra o esterno di un centrocampo a 4. Per il Mancio non può fare l’interno di centrocampo perché gli manca la “garra”, davanti alla difesa gli preferisce Medel e da trequartista non cambia ritmo". Ora toccherà a Benitez trovargli una collocazione in mezzo a tanti campionissimi. 

Sezione: Rassegna / Data: Lun 17 agosto 2015 alle 11:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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