Il Corriere dello Sport insiste e rincara la dose sulla presunta delusione rappresentata dall'inizio di stagione di Romelu Lukaku. "Se Conte ha restituito all’Inter la normalità, Lukaku sa di non averle dato l’eccezionalità - si legge -. È la misura di una differenza che ancora manca. La sua storia con l’Inter è cominciata nel segno di una reciproca comprensione parziale. È fra i dieci centravanti più coinvolti dalla propria squadra nell’azione ma non è fra i dieci che tirano in porta di più. È lo spigolo estremo di una squadra che ha aggiunto palleggiatori a centrocampo, terza per passaggi corti della Serie A e quarta per precisione, ma Lukaku è l’attaccante che ne sbaglia di più dopo Kouame. Questo Lukaku basta per essere migliori di prima, non per essere migliori di tutti. L’ha detto con chiarezza la partita contro la Juventus".  

"I tre gol che Lukaku ha messo nel serbatoio dell’Inter li hanno segnati anche Kolarov alla Roma e Gosens all’Atalanta. Mancosu al Lecce finanche uno in più - l'attacco frontale del Corsport -. A parte una schiena che gli ha dato problemi, tra Lukaku e l’Inter ci sono state finora anche profonde incomprensioni. È un giocatore che ha bisogno di campo davanti a sé, eppure in Inghilterra si scoprì che era uno dei giocatori più veloci della Premier e allo stesso tempo uno di quelli che si muoveva di meno. Per avere da Lukaku l’eccezionalità bisogna allora cercarne la password. Altrimenti da lui si avranno i gol, probabilmente meno di quanti ne garantiva Icardi, e bisognerà farsi bastare quelli. Con 75 milioni si comprano in genere giocatori che cambiano faccia alla squadra. Lukaku è nell’età in cui va pagato per ciò che è, non per quello che un giorno potrà diventare. Il Lukaku di oggi ancora galleggia troppo dentro l’Inter, un abito che gli sta largo. Con l’Udinese si è perso tra i centrali e non l’ha vista mai. Nel derby sembrava aver soppiantato Piatek, poi s’è capito che il merito era di Piatek. Con la Sampdoria è entrato a partita in corso per dare peso alla squadra e mettersi a proteggere palloni, in sostanza un lavoro sporco, ma alla fine non si accetta di aver speso 75 milioni per un giocatore che eccelle nel lavoro sporco. Con la Juve ha mostrato chi è un centravanti. Bastava guardare Higuaín. Ma non è con Lukaku che bisogna essere perfidi. Conte ha letto le partite ed è giunto alla conclusione che se gli aggiunge due esterni ai lati, gli toglie aria. Gli uomini che gli si affollano attorno lo spingono a restare alto, a diventare come una boa sulla sabbia, lontana dal luogo in cui serve. Lukaku fa Lukaku se ha un solo uomo al suo fianco. Si ripartirà da qui. Magari con la schiena sistemata. È stato un giocatore ancora con troppi effetti collaterali, privo sia dell’essenzialità di uno Zapata sia della raffinatezza di uno Dzeko. Poi magari segna 30 gol e ce ne dimentichiamo".  

VIDEO - SOMBRERO E TIRO AL VOLO, LAUTARO CERCA IL SUPERGOL CONTRO L'ECUADOR

Sezione: Rassegna / Data: Mar 15 ottobre 2019 alle 10:12 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print