"L’ultima volta che l’ho sentito, quattro cinque mesi fa, faticava a parlare. Gli fece piacere la mia telefonata, però capii che sarebbe stata l’ultima, purtroppo. Questa Sla ha colpito ancora un calciatore, purtroppo. Ma a me ora piace ricordare anzitutto il ragazzo buono, perbene, semplice. Ecco, Pietro Anastasi era proprio un tipo semplice, genuino". Parla così Roberto Boninsegna, intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Boninsegna fu protagonista con Anastasi del famoso scambio tra l'Inter e la Juventus. "Dopo il passaggio dal Cagliari all’Inter io credevo di chiudere in nerazzurro la mia carriera. Invece nell’estate del 1976 vengo chiamato dal presidente Fraizzoli che mi comunica di avermi ceduto alla Juventus in cambio di Anastasi. All’epoca c’era il vincolo a vita per i giocatori e quindi non potetti rifiutare".

Fu una vicenda di mercato che fece epoca
"Già. E devo dire che alla fine andò meglio a me che con la maglia della Juve vinsi due scudetti da titolare più la Coppa Italia e anche la Coppa Uefa mentre Pietro in nerazzurro conquistò soltanto una Coppa Italia".

Ne avete mai parlato fra voi?
"Sì, certo. Ci ritrovammo per combinazione nell’estate del 1990 in Sicilia, a Pollina, in vacanza, e da quel momento diventammo amici. Ricordammo, ridendoci su, quello scambio che stupì tutta l’Italia. Oltretutto io ero tifoso nerazzurro e lui tifoso bianconero... Il calcio è davvero strano".

Nel Mondiale 1974 eravate assieme in azzurro.
"Avevo segnato 23 gol, tantissimi, con la maglia dell’Inter in quel torneo, però Valcareggi faceva giocare Giorgio Chinaglia (che in quel campionato con la maglia della Lazio si impose nella classifica cannonieri con 24 reti ndr) in coppia con Pietro. Così ci è capitato di giocare assieme solo mezza partita insieme. Entrai nel secondo tempo della sfida decisiva contro la Polonia, proprio al posto di Chinaglia. Stavamo già perdendo 2-0, e non riuscimmo a rimontare".

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Sezione: Rassegna / Data: Dom 19 gennaio 2020 alle 10:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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