"Per un tifoso la finale di Champions è come una finale mondiale, esserci è già una soddisfazione pazzesca". Parole e musica di Amadeus, noto conduttore televisivo di fede nerazzurra e protagonista oggi di un'intervista con La Gazzetta dello Sport. 

Andrà a Istanbul?
"Avrei voluto, ma purtroppo non riesco, lavoro fino a tardi e il giorno dopo dovrò alzarmi presto. La guarderò in famiglia con Giovanna e José. Non mi piacciono tanto i gruppi – ride – se poi si aggrega qualcuno che non tifa Inter?".

Avrà qualche scaramanzia?
"Come sempre seguo la partita in piedi, teso, gesticolando: l’ansia è totale, mi sento in campo anch’io, il vero tifoso segue le partite soffrendo. José indosserà una maglia, di Lukaku o di Lautaro. Di certo il televisore sarà a tutto volume, come quando ascolto le canzoni".

Se l’aspettava l’Inter in finale?
"No, ci davano tutti per spacciati, ma io sono rimasto tranquillo perché non avevamo niente da perdere. Il City è favorito, ma noi abbiamo tanti nazionali abituati a queste partite, siamo sfavoriti, quindi avvantaggiati".

Noel Gallagher, grande tifoso del City, aveva sentenziato: «Se dovessi incontrare un’italiana in finale preferirei l’Inter perché non sono molto bravi». Che cosa risponde?
"Anch’io speravo di incontrare il City!".

Inzaghi sembrava in bilico, lei ha sempre creduto in lui…
"È il destino di ogni allenatore essere amato e contestato, il primo indiziato nelle sconfitte. Certo, il rammarico per l’anno scorso rimane, lo scudetto l’abbiamo perso noi, ma tra le coppe, l’accesso alla Champions e questa finale il suo lavoro è stato ottimo. È bravissimo nelle partite secche, ha inventato Darmian terzino, ha messo in luce Acerbi, ha creduto in Mkhitaryan, ha tante qualità, giusto confermarlo".

E veniamo alla partitissima: se le dico Haaland?
"Mi preoccupa di più De Bruyne, ma soprattutto il loro controllo totale della palla: l’Inter avrà poche occasioni e non dovrà sprecarle. Secondo me la sfida si vince a centrocampo, adatta per Calha, ma tutti dovranno giocare la partita perfetta, mi aspetto il solito Barella, Darmian sarà fondamentale".

Lautaro è da Pallone d’Oro?
"Se vince la Champions, sì".

Partirebbe con Lukaku o con Dzeko?
"Con Lukaku perché è potente, se è in forma tiene due difensori; poi gestirei la partita con Dzeko che ha maggior possesso palla e aiuta di più a centrocampo. Ma sono solo uno dei 50 milioni di italiani che si sentono allenatori, può darsi che Inzaghi parta con Dzeko e il bosniaco segni al 1’...".

Non succede, ma se succede, dopo Cristiano Ronaldo e Ibra, porterebbe un giocatore nerazzurro a Sanremo?
"Ah, se succede li porterei tutti! Però il Festival è troppo lontano – scherza – lo farei anticipare a settembre!".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 10 giugno 2023 alle 11:12
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
vedi letture
Print