J. MARTINEZ 5,5 - Rimedia tre gol senza doversi neanche doversi sporcare le mani. In pratica, tre tiri nello specchio e raccoglie altrettanti palloni in fondo al sacco. Un incubo.
BISSECK 7 - Vuole farsi perdonare l'approccio molle di Bologna e per lui sfidare ancora Leao è uno stimolo in più. Il confronto a tratti è imbarazzante: il tedesco vince tutti i duelli in uno contro uno, portando l'avversario alla frustrazione. Poi prova a mettersi in mostra dall'altra parte calciando largo con il piattone e troppo centrale con il mancino. Nella ripresa con gli spazi ampi viene anche preso d'infilata ma non molla un centimetro ed evita ulteriori imbarazzi.
DE VRIJ 6,5 - Non sfigura al centro della difesa, perché quando segna Jovic in quel momento non è di sua competenza. Di certo il serbo lo mette in difficoltà quando si abbassa e lo porta fuori dalla propria zona, ma mai abbastanza per farlo cadere. Nel secondo tempo è costretto a parecchie corse a ritroso quando parte la 4x100 rossonera ma è anche il primo che costringe Maignan alla grande parata.
BASTONI 5,5 - Non è il solito con la faccia da derby, quella che intimidisce in entrambe le metà campo. Svolge con attenzione il proprio lavoro su Jimenez e Pulisic, interrompendo anche una ripartenza potenzialmente letale nel primo tempo. Davanti cerca il solito dialogo con Dimarco, anche se raramente il Milan lo lascia libero di ragionare e altrettanto raramente va sul fondo. Non usa il suo sinistro come potrebbe e gli manca la solita concentrazione.
DARMIAN 5,5 - Inizia bene, approfittando delle difficoltà rossonere sul lato debole quando l'Inter cambia gioco e innesca le fasce. A un cetro punto ha così tanti metri davanti che, insolitamente per lui, va a calciare chiudendo troppo il diagonale. Dietro dà supporto a Bisseck quando il pallone arriva a Leao, però viene decisamente sovrastato da Jovic in occasione del gol del vantaggio milanista. DALL'83' CORREA SV.
BARELLA 6 - Approccia il derby alla sua maniera, aggredendo i portatori di palla e ripulendo palloni per far ripartire l'azione. Particolare attenzione al rispetto delle consegne, ma anche ala volontà di inventare qualcosa per alterare gli equilibri, non sempre con successo. Puntuale nelle chiusure e presente nel gioco anche ampliando il proprio raggio d'azione. DAL 53' FRATTESI 5,5 - Non c'è spazio per gli inserimenti e per lui diventa difficile. In attacco solo qualche appoggio o cross alla cieca, quanto meno corre rapidamente per evitare i contropiede.
ASLLANI 5,5 - Prova a darsi coraggio e a essere incisivo sfruttando una delle rare occasioni ricevute negli ultimi tempi. Strappa persino applausi con un paio di chiusure da mediano consumato, una niente meno che contro Leao lanciato a tutta velocità. Qualche bella aperture sulle fasce e il tentativo di andare al di là dei propri limiti che però spesso si infrange contro gli stessi. Qualche spunto gradito, ma la solita sensazione di essere un pesce fuor d'acqua. DAL 53' CALHANOGLU 5,5 - Entra nel momento di maggiore difficoltà e si piazza sulla trequarti avanzando fino al limite dell'area, perché non ci sono le condizioni per speculare. Prova a inquadrare la porta ma si trova spesso circondato da maglie avversarie. Si prende anche un'ammonizione facendosi saltare da Reijnders. Il destro svirgolato da ottima posizione è la fotografia del suo impatto.
MKHITARYAN 5,5 - Dei tre centrocampiasti nerazzurri è quello che viene letteralmente dimenticato dagli avversari, che più volte gli lasciano parecchi metri davanti per sprintare e tagliare in due la mediana rossonera, salvo poi non breillare per precisione nelle rifiniture. Non è la sua miglior prestazione e alla distanza cala vistosamente, perdendo lucidità.
DIMARCO 6 - Per mezz'ora è la spina nel fianco del Milan, perché Tomori fatica a stargli dietro sui cambi di gioco e Jimenez è troppo preoccupato da Bastoni. Cercato con costanza dai compagni, attacca con continuità e va anche a colpire una traversa con quello che sarebbe stato uno dei suoi gol da ricordare. Poi la benzina finisce e riduce le folate offensive. DAL 53' ZALEWSKI 6 - Finte e controfinte, va sempre all'uno contro uno contro Tomori o chi per lui. Gioca altissimo e affida a Bastoni i compiti di chiusura. Le idee e lo spirito d'iniziativa non gli mancano di sicuro e prova sempre a creare qualcosa.
L. MARTINEZ 5,5 - Solito combattente, ma con un Taremi che tende a nascondersi è difficile cercare il dialogo e agire di sponda. Porta in dote diverse buone giocate ma ancher la sensazione che non riuscirà mai a rendersi pericoloso salvo errori macroscopici della difesa avversaria. Al 33' manda alto il tentativo di fotocopia del gol col Bayern, doveva fare decisamente meglio. L'ultimo ad arrendersi di fronte all'evidenza, ma anche troppa confusione.
TAREMI 5 - Finalmente la grande opportunità di dare un senso a questa stagione a dir poco deludente, ma al di là di una bella sponda sprecata da Lautaro è quasi impercettibile. Mkhitaryan non lo aiuta servendolo con sufficienza un paio di volte, però l'iraniano conferma di essere privo della cattiveria necessaria per fare la differenza. Inseguire gli avversari per portare un timido pressing non può essere l'obiettivo finale. DAL 53' ARNAUTOVIC 5,5 - Un po' più poresente di Taremi, almeno nei contatti fisici. E non è che ci voglia poi così tanto. Non riesce tuttavia a farsi vedere e a dare il contributo offensivo che servirebbe pur se servito un paio di volte.
ALL. INZAGHI 5,5 - Addio sogno Triplete in una serata in cui il Milan si conferma avversario stregato: quinto scontro diretto, terza sconfitta e due pareggi, uno acciuffato al 93'. Evidentemente Conceiçao sa come neutralizzarlo, perché il canovaccio resta il solito: Inter che controlla e sembra in grado di colpire, poi subisce dal nulla la rete avversaria. Il secondo gol in avvio di ripresa taglia letteralmente le gambe: quattro cambi in un colpo solo, ma in attacco si produce poco e si rischia di capitolare. Momento difficilissimo nel periodo peggiore della stagione.
MILAN: Maignan 6,5, Tomori 6,5, Gabbia 6,5 (dal 59' Thiaw 6), Pavlovic 6,5, Jimenez 6,5, Fofana 6, Reijnders 7 (dall'87' Joao Felix sv), Theo Hernandez 6 (dall'87' Bartesaghi sv), Pulisic 6,5 (dal 78' Loftus-Cheeck sv), Leao 5,5, Jovic 7,5 (dal 78' Abraham sv). All. Sergio Conceiçao 7
ARBITRO: DOVERI 5,5 - Si presenta regelando una punizione al Milan per un tuffo di Leao con l'Inter in attacco, poi da quel momen to non fischia più contatti del genere. Lascia perplesso con qualche interpretazione poco coerente, ma è chiudendo gli occhi sulle evidenti perdite di tempo del Milan che roivina la sua prestazione. Un arbitro di polso minaccia e poi ammonisce, non rimane passivo.
ASSISTENTI: Meli 6 - Alassio 6
VAR: Mazzoleni 6
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