HANDANOVIC 6 - Il voto è politico. Passa tutta la partita da spettatore non pagante, indicando ad Eriksen le zolle di campo da calpestare.

SKRINIAR 6,5 - Confermato nel terzetto di difesa, è il sostituto di Conte in campo: parla e guida tatticamente i compagni, coprendo con intelligenza la zona di competenza e concedendosi anche qualche cambio di campo. Regge gli scontri con l'imponente fisico. DAL 73' DE VRIJ SV. 

RANOCCHIA 6 - È l'uomo di fiducia chiamato a far rifiatare l'insostituibile De Vrij a pochi giorni dalla Juventus. Incide sulla gara con la sua stazza disturbando legalmente Improta in occasione del vantaggio nerazzurro, ma poco dopo rischia grosso per un intervento scomposto su Lapadula: il 9 di Inzaghi è più rapido di lui e lo mette in difficoltà, costringendolo spesso a staccarsi di qualche metro. 

BASTONI 6,5 - Torna dal 1' dopo il turno di riposo in Coppa Italia, mettendo tecnica e centimetri a servizio della squadra. A differenza di Ranocchia cerca di giocare d'anticipo su Lapadula e sugli altri attaccanti giallorossi, correndo complessivamente pochi pericoli. 

HAKIMI 6,5 - Nel match di andata aveva bagnato la prima da titolare in nerazzurro con un gol e un assist. Anche se non mette la firma (rete annullata per fuorigioco), a distanza di un girone la musica non cambia: sgroppa sulla fascia e manda in crisi Improta, sempre alla ricerca del tiro o del passaggio vincente. Conferma la buona intesa con Barella.

BARELLA 7 - È l'unico dei tre centrocampisti (solitamente) titolari chiamato a fare gli straordinari. Nessun problema per Nic, che si rimbocca le maniche e macina chilometri come da abitudine. Sbaglia qualcosa in avvio di gara anche a causa dell'eccessivo altruismo, poi sale in cattedra uscendo con eleganza dalle situazioni più intricate. Inesauribile, si concede una mezzora di riposo nel finale. DAL 64' VIDAL 6 - Fa girare le gambe trotterellando in mezzo al campo, mettendo benzina in vista della nuova guerra dell'ex contro la Juventus. 

ERIKSEN 7 - Ha una grande chance dal 1' dopo la perla nel derby che ha spedito l'Inter in semifinale di Coppa Italia. E la sfrutta subito: è da un suo tagliente calcio di punizione che arriva la deviazione-beffa di Improta. Si applica nel nuovo ruolo perché vede il calcio come pochi: palleggia con personalità in mezzo al campo smistando palloni e inventando corridoi in verticale difficilmente leggibili per i comuni mortali. Aggiunge una traversa alla personale collezione di legni. 

GAGLIARDINI 6 - Conte sceglie i suoi centimetri per dare ossigeno a Vidal. Gioca semplice e fa il suo, inserendosi di tanto in tanto a fari spenti e garantendo costante apporto nei duelli aerei. Il 2-0 di Lautaro nasce da una sua intuizione in verticale. DALL'80' SENSI SV

PERISIC 6 - Trova posto dall'inizio sull'out di sinistra al posto di Young, raccogliendo qualche cambio di gioco. Prova a puntare verso la porta di Montipò senza troppa convinzione, ma si dimostra utile in qualche ripiegamento difensivo. Meglio nella ripresa, quando si aprono gli spazi. 

LAUTARO 7 - Si rivede in campo dall'inizio con tanta voglia di ritrovare il gol, come dimostra l'atteggiamento gladiatorio dopo aver tirato il fiato in settimana. Svaria su tutto il fronte d'attacco e va a conquistarsi palloni contrastando come un mediano e arrivando più volte alla conclusione senza la giusta precisione. Nei secondi 45' buca due volte Montipò: nella prima occasione l'assistente di Pasqua alza la bandierina, nella seconda è invece il Toro ad alzare le braccia al cielo e a togliersi un grosso peso dalle spalle, come dimostra l'urlo di rabbia nell'usultanza. Intercetta poi il pallone spedito in rete da Lukaku. DAL 73' SANCHEZ 6,5 - Mette da parte le voci di mercato dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo: il colpo di genio in verticale si traforma in un assist per il poker di Lukaku. Incisivo. 

LUKAKU 6,5 - La squalifica in Coppa Italia spinge Conte a non risparmiarlo neanche contro la sorpresa Benevento: per una buona fetta di gara fa fatica a farsi notare, gravitando nell'ombra. Alla prima palla invitante, però, non perdona e strappa la sufficienza nonostante una prestazione sottotono: il piattone di sinistro vale il tris nerazzurro. Non contento, si concede addirittura la doppietta personale su assist di Sanchez e lascia il campo. DALL'80' PINAMONTI SV 

ALL. STELLINI (CONTE) 7 - Con il Milan in mini-fuga e il fiato sul collo della Juventus è chiamato a prendersi i tre punti prima del tour de force tra campionato e semifinali di Coppa Italia. Per riuscire nell'intento mister Conte (non in panchina per squalifica) cambia sei uomini su undici rispetto alla formazione vista nel derby di coppa: uno di questi è Eriksen, rilanciato come regista e decisivo per mettere in discesa la partita. Mette in ghiaccio il match senza difficoltà assicurando anche un po' di riposo ai big. 

BENEVENTO: Montipò 5; Glik 5,5, Caldirola 5 (dal 60' Pastina 5,5), Barba 5; Depaoli 5,5, Hetemaj 5, Viola 5 (dal 60' Schiattarella 5,5), Ionita 5 (dal 70' Tello 5), Improta 5 (dal 70' Foulon 5); Caprari 5 (dal 75' Insigne sv), Lapadula 5,5. All. F. Inzaghi 5. 

ARBITRO: PASQUA 5,5 - Decide di lasciar correre il contatto Ranocchia-Lapadula a ridosso dell'area di rigore nerazzurra (in realtà lo scontro parte fuori), senza ricevere il richiamo del Var. Dubbi sull'intervento di Caldirola (neanche ammonito) su Lautaro: il piede dell'argentino viene valutato fuori area anche da Calvarese.  
ASSISTENTI: Longo 6 - Raspollini 6,5.
VAR: Calvarese 5.

Sezione: Pagelle / Data: Sab 30 gennaio 2021 alle 22:40
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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