"È tramontata una certa cultura dello sport. L'Italia, l'Europa e alcuni valori assoluti non esistono più e il calcio è la fotocopia del Paese. Abbiamo preso dagli americani il dogma che Dio è il dollaro, non amore, calore, passione. Ecco perché quando De Laurentiis fa programmi per un progetto all'americana rabbrividisco. Perché il calcio resta un'emozione dei tifosi e per questo non muore". Questo il pensiero di Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, in un'intervista rilasciata ai microfoni del Corriere dello Sport.

Dopo l'addio di Moratti, Berlusconi.
"E domani Zamparini. Questione di cicli. Io, ragazzino di 75 anni, debbo preparare un ricambio positivo. Non ne posso più del calcio. Sono innamorato di Palermo e della gente che riconosce la mia buona fede e quello che ho fatto con passione senza ritorni economici. Gratitudine ricambiata. Dico basta perché certecifre sono diventate immorali. Ha contribuito anni fa Berlusconi: ha stravinto tutto perché poteva spendere un sacco di soldi. Ma non è etico che un operaio guadagni nella vita la stessa cifra che un ragazzino del pallone prende in sei mesi se non in uno".

Qual è la malattia?
"Quella di un campionato nel quale una Juve che fattura 350 milioni se la vede con l'Empoli che ne produce trenta. E in più si enfatizza il suo mercato invece di gridare alla vergogna. Gli americani capiscono che se si mettono sul ring un peso piuma e massimo non c'è spettacolo".

Americani o cinesi? Cascio ha la faccia del bravo ragazzo...
"Ho avuto una buona impressione, dietro avrà persone capaci, è innamorato di Palermo. Tifoso della squadra da sempre, si vedrà in questi giorni con l'executive manager Baiguera. Il resto tutto da definire. La parte economica è la più importante non solo per l'acquisizione della società ma anche per capire che programma farà il Palermo. Al di là dell'affetto per Cascio, gli interlocutori cinesi sembrano avere un altro spessore".

Sezione: News / Data: Sab 20 agosto 2016 alle 14:13
Autore: Redazione FcInterNews.it
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